Fase due: picchiamo i gay
Altro che solidarietà e tolleranza. A Milano l’odio-virus cresce
“Ieri sera sono uscito col mio cane, lo volevo portare a spasso. Indossavo le scarpe comode, sapevo che avrei camminato parecchio. Dopo qualche minuto si sono avvicinati tre ragazzi per chiedermi una sigaretta. Io non fumo e quindi ho risposto che non ce l’avevo, con gentilezza. Poco dopo hanno cominciato a gridare a gran voce verso di me “Frocio” – Matteo ha gli occhi lucidi mentre racconta. “Poi uno dei tre si è voltato e mi ha stampato un bel pugno in faccia, sullo zigomo destro”. Matteo, grafico digitale, ha deciso di esporsi con un video di denuncia su Instagram.
“Incassato il colpo non riuscivo a parlare, ero sotto shock. Tornato a casa ho chiamato mia madre che mi ha rassicurato e poi sono andato a dormire”- continua Matteo-“ Subisco da una vita questi atti di bullismo: prima succedeva perché portavo gli occhiali, l’apparecchio per i denti e per i chili messi su, ora invece mi fanno un occhio nero per strada.”
“Voi lo sapete che vergogna si prova ad essere bullizzati? Non ho paura di essere me stesso e anzi voglio dire come stanno le cose, voglio parlare e non subire passivamente.”
“È iniziata la fase due, è il momento per diventare più solidali”…. Sì, ma non raccontatelo a Matteo.