Fa’ la cosa giusta… possibilmente in rete
Palermo. Ai Cantieri Culturali della Zisa a dicembre terza edizione della Fiera del consumo critico e degli stili di vita sostenibili
Ormai è un appuntamento consolidato quello che propone “Fa la cosa giusta Sicilia” a produttori, consumatori, amministratori, studiosi e istituzioni culturali in campo sociale ed economico, associazioni e coop che agiscono nel campo del profit ma anche del no-profit.
Filo conduttore della manifestazione è la caratterizzazione in termini di innovazione di comportamenti individuali e di sistema, in una prospettiva alternativa ai modelli socio-economici dominanti sul piano politico e culturale.
Nove i settori tematici della Fiera riguardanti il cibo, i beni comuni, lo spazio da abitare, i servizi etici, il viaggiare, la pace e la partecipazione, l’editoria, la moda e la cosmesi e l’equo e solidale.
All’interno di questi settori, oltre alla presenza degli operatori con i loro prodotti, va segnalato lo svolgimento di numerosi laboratori e momenti di incontro in coerenza con l’interpretazione di questo terzo raduno da parte del Comitato promotore che dichiara di immaginarla ”…come luogo di progettazione, d’incontro e di voglia di futuro…”.
Il titolo dato alla Fiera – in rete si cresce – indica anche una prospettiva di politica e pratica economica sollecitata dal basso, da quegli uomini e da quelle donne che ogni giorno, con le loro mani e le proprie intelligenze, costruiscono “luoghi di alternative possibili”, ma che devono imparare – meglio e di più – a collegarsi in reti locali, nazionali ed internazionali.
L’apertura delle imprese siciliane ai mercati europei, ma con strutture commerciali compatibili con la filiera corta e con la lotta alla intermediazione parassitaria, può essere veicolata solo da un sistema di relazioni tra persone che condividono una concezione della vita solidale e responsabile sul piano etico e ambientale.
Da qui l’incontro e il confronto tra operatori siciliani con loro colleghi – ma sempre più amici – francesi e tedeschi che, insieme allo scambio economico, condividono valori e ideali complessivi che si manifestano in tanti modi, per esempio, anche con la costituzione di reti internazionali antitratta degli esseri umani e, in particolare, delle donne sfruttate che sono state al centro di un dibattito tra studiosi ed operatori, supportato da una interessante ed originale mostra fotografica.
Le buone pratiche del consumo critico
In difesa dei consumatori, tante altre occasioni di dibattito e diffusione di buone pratiche che attengono al consumo critico e consapevole e ad un cambiamento delle filiere alimentari con un incremento delle produzioni biologiche, del cosiddetto Km Zero (uso delle produzioni dei luoghi in cui si consumano) per un minore impatto antropico, in difesa dell’ambiente.
Il programma culturale si è arricchito quest’anno anche di un ragionamento sul cosiddetto pesce “povero”, ma povero solo per gli intermediari che lo considerano poco redditizio economicamente, condannandolo alla distruzione, nonostante le sue qualità nutritive siano eccellenti. Infatti, i bravissimi ragazzi dell’Istituto Paolo Borsellino con i loro insegnanti hanno potuto esaltare con la loro arte il valore nutritivo e il gusto del pesce, presunto “povero”, offerto ai partecipanti all’iniziativa.
Molto significativa anche l’iniziativa della Fai Cgil e della Cooperativa di produttori Fiori di Corleone, nata accanto all’ormai consolidata esperienza della Cooperativa “Lavoro e non solo” sui terreni confiscati alla mafia: una produzione di passata di pomodoro biologica di un gruppo di produttori del corleonese, riuniti in associazione e impegnati in un Protocollo d’Intesa, non semplice dichiarazione di intenti, ma segno di una produzione che rispetta e tutela i diritti di lavoratori, consumatori e ambiente.
Anche quest’anno il Progetto Scuola ha portato ai Cantieri oltre 1500 bambini e ragazzi che, oltre a visitare gli stand, hanno partecipato a numerosi laboratori che traducevano in situazioni concrete i temi della Fiera, dall’alimentazione alla tutela dell’ambiente e a tanti altri argomenti.
Non trascurato nemmeno il terreno dell’elaborazione teorica che è stata affrontata con riflessioni convergenti tra finanza etica e decrescita che hanno preso spunto da due testi di Ugo Biggeri sul “Valore dei soldi” e di Paolo Cacciari su “Vie di fuga e decrescita felice” alla presenza degli autori e di altri autorevoli esperti, anche reduci dalla recente assise sulla decrescita tenutasi a Lipsia.
La riflessione sui beni comuni
Molto significativa anche la riflessione sui beni comuni affrontata in modo assembleare con un’ampia partecipazione di movimenti che si sono misurati, tra gli altri, con i Sindaci delle città di Caltanissetta (Giovanni Ruvolo), Messina (Renato Accorinti) e Palermo (Leoluca Orlando).
E’ stata un’altra occasione di “respiro” socio-economico e culturale per la città di Palermo, ma, vista la presenza di operatori e di ospiti da tutte le aree geografiche dell’Isola, anche per la Sicilia che dovrà essere ancora più protagonista come Regione con la costruzione delle condizioni per la presenza di un “Fa la cosa giusta” itinerante in varie città, così come previsto dal progetto.
Allora, arrivederci a “Fa la cosa giusta!” comunque e in qualche parte della Sicilia.
Il “consumo critico” e uno stile di vita sostenibile sono fondamentali per un’economia più’ etica e per la salvaguardia dell’ambiente in cui viviamo tutti.