Erano anni che non si vedeva un corteo così
“’Mbare, erano anni che non si vedeva un corteo così”
Venerdì si sentiva questo per le vie di Catania, alla manifestazione contro il nuovo esame di maturità e, più in generale, contro la “riforma” scolastica.
Più di cinquecento persone riempivano via Etnea e dintorni fra striscioni, fumogeni e cori. Un corteo così non si vedeva dai tempi della primissima “Buona Scuola”.
“Non siamo delusi – dice Flavio Pulvirenti – siamo arrabbiati. Con la delusione non si cambiano le cose. Sicuramente seguiranno altre manifestazioni”.
Il punto che più delude (o fa arrabbiare) gli studenti non è tanto la nuova impostazione della maturità quanto più il fatto che sia stata modificata in corso d’opera. Come esercitarsi in pochi mesi? E a che serve tutta la preparazione su cui gli studenti hanno lavorato finora?
Non sono solo i ragazzi a pensarla così, ma anche molti prof: “C’è grande dialogo, come non se ne vedeva da tempo – aggiunge Marco Calapso – sia fra noi studenti sia con i professori. Anche loro, infatti, sono in grande difficoltà”.
Capito il problema, si cerca il colpevole: “Credo che ci sia un concorso di colpa in piena regola – continua Marco – Del governo Renzi per aver iniziato la riforma e al governo “del cambiamento” per non averla cambiata. Anzi per averla peggiorata”.
Poi c’è la parte dell’esame orale riguardante “Cittadinanza e costituzione”: i neo-maturandi, infatti, là dovranno parlare anche di questo. “Io penso che sia un punto che vada chiarito – ci dice Francesco Musumarra – le scuole dovrebbero avviare dei percorsi propedeutici sulla Costituzione e non limitarsi a mettere nel documento del 15 maggio (quello compilato dai consigli di classe sui percorsi educativi e didattici degli alunni, ndr.) solo qualche competenza banale”.
Durante il corteo alcuni ragazzi hanno anche gettato del latte per terra, per solidarietà nei confronti dei pastori sardi. Ad alcuni questo gesto è piaciuto, ad altri un po’ meno, sta di fatto che gli studenti catanesi finalmente sono tornati a colorare le vie della città, con una maturità e una consapevolezza che forse vale più di qualsiasi esame.