Emilia: come vigiliamo sulla legalità
L’Anagrafe degli esecutori: uno strumento per la legalità e l’innovazione firmato Regione Emilia-Romagna
“Legalità, trasparenza, equità” sono da anni le parole chiave delle politiche messe in campo dalla Regione Emilia-Romagna che racchiudono un impegno profuso in ambito legislativo in costante evoluzione ed un coinvolgimento sempre maggiore di diversi soggetti istituzioali.
All’inzio di aprile è stata presentata presso la sede della Regione Emilia-Romagna in Viale Aldo Moro, l’Anagrafe degli Esecutori, un prodotto nuovo ed innovativo, che offre un aiuto importante a tutti i soggetti coinvolti nella filiera dell’affidamento di contratti pubblici. Uno dei principali punti di forza dell’azione delle politiche regionali risiede nella consapevolezza dell’importanza strategica che può offrire alle organizzazioni criminali di stampo mafioso il controllo di larga parte dell’edilizia pubblica, e della necessità, quindi, di operare in questo ambito con maggiore attenzione e fermezza. Operare nella legalità significa evitare distorsioni nel mercato della concorrenza in favore degli operatori economici e della collettività tutta.
E questo è quanto emerso dal convegno “Nuovi strumenti per la Legalità: l’anagrafe degli esecutori. Un innovativo prodotto nell’officina della legalità”, con Massimo Parrucci (coordinamento di progetti informatici e Anagrafe) il Prefetto Ennio Mario Sodano, Natale Maugeri del Comitato di coordinamento per l’alta sorveglianza delle grandi opere, l’Assessore alle Attività produttive Giancarlo Muzzarelli e Enrico Cocchi, Direttore Generale della programmazione territoriale e negoziata.
“Lavorare per conciliare equità, trasparenza e legalità alla fatica quotidiana significa ragionare non soltanto per un territorio dove sono un rischio gli eventi calamitosi ma anche dove lo sono gli eventi criminosi” ha l’Assessore Muzzarelli evidenziando tutti i passaggi compiuti per giungere a questo risultato, dalle leggi regionali sulla promozione della cultura della legalità, passando a quelle che regolamentano l’edilizia pubblica e privata si è cercato di creare le basi per un maggiore monitoraggio e controllo delle imprese da parte dei vari centri decisionali.
Da ultimo, il sisma del maggio 2012 ha reso l’azione amministrativa ancora più ardua nel tentativo di evitare l’infiltrazione mafiosa in tutta la fase della ricostruzione. Nello specifico si è ravvisata l’esigenza di adottare misure organizzative capaci di agevolare l’azione di controllo “antimafia”, individuata oggi nell’Anagrafe degli esecutori, prevista dalle Linee Guida C.C.A.S.G.O. e accessibile soltanto alla Direzione Investigativa Antimafia, ai Gruppi Interforze delle Prefetture interessate, al GIRER nonché al Servizio Alta Sorveglianza Grandi Opere del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, concernente i soggetti e gli operatori economici aggiudicatari e affidatari nonché ogni altro soggetto della “filiera delle imprese”.
Un modello per tutta l’Italia
L’Anagrafe degli Esecutori prevista per la ricostruzione post sisma trova l’unico precedente nell’Anagrafe degli Esecutori post sisma in Abruzzo e per Expo 2015 di Milano, nata con l’obiettivo di assicurare trasparenza ed evitare il rischio di infiltrazioni mafiose negli appalti concernenti le opere essenziali. La piattaforma informatica concepita dalla Regione Emilia-Romagna, però, ad oggi, rappresenta il primo e unico modello mai realizzato prima in Italia, sia per la filosofia sottesa a tale sistema sia per l’impianto informatico utilizzato. L’obiettivo è quello di creare una anagrafica completa dell’impresa in modo da poter agevolare i committenti sia pubblici che privati negli affidamenti per una maggiore garanzia circa la legalità della stessa impresa.
Un cubo di dati
“L’Anagrafe non è altro che un cubo di dati, cd. “datawarehouse”, nel quale si sono inserite, attraverso un procedimento ad “interrogazioni”, tutte le informazioni presenti nelle varie banche dati già esistenti, quali SFINGE, MUDE, Elenco di Merito, SICO, Trasporto Macerie, SITAR”, spiega il Dott. Parrucci.
Dato che ogni banca dati contiene una propria anagrafica dell’impresa esecutrice e non è detto che questa sia corretta, si è integrato nel sistema anche l’anagrafica delle imprese provenienti da Parix (InfoCamere). Si procede così ad un tipo di verifica che parte dall’iscrizione dell’impresa alla Camera di Commercio, e si procede poi, attraverso l’elaborazione, la trasformazione e la pulizia dei dati, con l’integrazione delle varie vicende che riguardano l’impresa. Questo garantisce una buona qualità del dato e cerca di porre fine ai problemi inerenti la non omogeneità delle informazioni sull’impresa e di poter sfruttare tutta la reportistica inerente la stessa impresa.
Un sistema, insomma, che permette di avere una panoramica generale degli operatori economici che operano sul territorio e di controllarne le attività intraprese. Ad oggi l’Anagrafe potrebbe costituire un importante strumento soprattutto per le Prefetture, che con “l’interdittiva vanno ad incrementare il patrimonio di conoscenze relative alle imprese”, così come sottolinea il Prefetto Sodano, per il quale un aspetto cruciale per controllare le irregolarità è costituito dal controllo effettivo sui cantieri. Un importante traguardo raggiunto che adesso costituirà uno strumento operativo aggiunto al servizio della legalità e del territorio.