Elezioni: cercasi capomandamento
Che succede a Partinico? Niente c’è la campagna elettorale. Per il Comune? No, per una carica ben più importante: chi deve comandare nella cosca…
Nel tempo abbiamo raccontato le storie delle famiglie mafiose del territorio di Partinico e Borgetto e il mandamento si è fatto sempre più effervescente e anomalo. Abbiamo parlato di piccoli mafiosi che crescono e ovviamente abbiamo raccontato dei rampolli dei fardazza che allattati, allevati e cresciuti con latte di mafia in un humus/habitat mafioso non potevano che seguirne le orme. Tanta acqua è passata sotto i ponti da quando i fardazza scorrazzavano ordinando o commettendo omicidi per le vie del paese e da quando la sorella Giusy, oggi pentita, racconta di aver visto nelle famose stalle di Valguarnera, Binnu Provenzano vestito da vescovo: stalle oggi demolite grazie alle nostre battaglie.
Da allora, sul territorio, numerose sono state le operazioni delle forze di polizia (Araba Fenice, Terra Bruciata, Chartago, The End) che hanno debellato il mandamento ed infine la cattura del reggente, il boss sanguinario Domenico Raccuglia.
Con orgoglio, dobbiamo dire che, noi di TeleJato, insieme alle forze di polizia, abbiamo contribuito, non poco, ad ottenere questi risultati con un’opera di sensibilizzazione, a dir poco, martellante nel territorio.
Con l’arresto di Domenico Raccuglia e l’attentato a Nicolò Salto, che sorprendentemente rimane vivo, la leadersheap nel territorio rimane scoperta. Non possiamo non ricordare che, chiunque voleva alzare la testa e prendere il posto degli arrestati a Partinico, veniva eliminato. Per un periodo non breve il mandamento rimane nelle mani dei figli di Vito Vitale. Adesso che gli eredi si trovano nelle patrie galere, a Partinico fervono gli incontri segreti per l’elezione del nuovo capomafia.
All’interno di polverosi malaseni, i mafiosi locali parlano, si confrontano, analizzano il contesto che vede il mandamento locale disarticolato senza un vertice organizzato dopo la decimazione. Ed ecco che gli esponenti locali della criminalità organizzata si preparano per l’election day: le primarie della mafia di Partinico.
Una competizione che vede già i primi candidati alla guida della cosca. Non si esclude per questa competizione l’eliminazione diretta. Ci spieghiamo meglio, per eliminazione diretta intendiamo che qualcuno dei papabili potrebbe lasciarci le penne ed essere eliminato sì, ma fisicamente.
Partinico è famosa perché la sommersione dettata da Binnu Provenzano non funziona: ben otto gli sparati morti per strada e due scomparsi nel nulla negli ultimi anni. Ma cominciamo con i profili dei candidati. Per ragioni squisitamente logistiche a contendersi lo scettro dovrebbero essere i mafiosi a piede libero o agli arresti domiciliari. Fra i nomi individuati spiccano personaggi della mafia storica, giovani emergenti e cinquantenni palestrati che bivaccano nei bar dalla mattina alla sera. A quanto pare il retaggio criminale dei fardazza, detti Vitale, comincerebbe seriamente a vivere una parabola discendente visto che i tre rampolli resteranno in carcere ancora per molti anni. Francesco Tagliavia attualmente a piede libero, ma sotto sorveglianza speciale assieme al figlio sembra essere uno dei candidati decisi ad imporsi. Per lui non è scattata l’aggravante dell’associazione mafiosa nel processo The End e con il rito abbreviato è uscito dopo aver scontato una piccola pena.
Tagliavia rappresenta la componente alternativa ai Vitale che negli ultimi anni siglò una tregua con i fardazza, gestendo il territorio in maniera unitaria per un sodalizio smantellato dopo l’operazione the end. Fra gli emergenti spiccano anche i fratelli Lo Biundo, detti i mannarini. Giovani, ambiziosi ed aggressivi sembrano voler far pesare il loro piglio criminale.
Un nome che sembra tornare in voga sembra essere quello di Nino Nania, attualmente ai domiciliari, fratello del vecchio capo mafia storico Fifiddu Nania, quest’ultimo al carcere di opera per scontare più ergastoli. Nino Nania, assieme al figlio Francesco aveva creato una fronda ostile ai fardazza, collegata con i Lo Piccolo che fu decimata dagli arresti durante l’operazione Chartago, che prevenne lo scoppio di un’altra faida di mafia.
A Borgetto, Nicolò Salto a causa delle sue precarie condizioni di salute potrebbe lasciare lo scettro a favore dei Giambrone, detti i stagnatisi, sospettati di essere gli ispiratori degli ultimi attentati incendiari a Borgetto. I Giambrone sarebbero motivati da un contesto a loro favorevole e da una volontà di vendetta dopo l’ultima faida di mafia che li ha visti perdenti.
Non si sa se il gioco delle alleanze porterà a decretare l’elezione a capomafia di uno di questi nomi oppure se emergerà un nome terzo di garanzia per rimettere in piedi l’organizzazione, o se infine i rancori e le rispettive ambizioni delle famiglie mafiose sfoceranno in un’altra faida.
Fatto sta che è certa la volontà di riorganizzarsi da parte della criminalità organizzata locale. Vogliamo dire a questi pezzi di merda di stare attenti, perché anche dall’altra parte qualcosa si sta muovendo. Dalla parte della legalità l’impresa sana, la società civile, le istituzioni e l’informazione libera stanno facendo fronte comune per portare avanti una decisa offensiva antimafia.
Nel territorio di Partinico e Borgetto si sta coagulando uno zoccolo duro di imprenditori pronti a denunciare che hanno aderito al consumo critico di Addio Pizzo.
Si tratta di un risultato storico che noi di TeleJato stiamo sponsorizzando in prima persona e che difenderemo fino alla morte dalla violenza mafiosa.
Voi mafiosi vi volete riorganizzare? Bene, noi cittadini onesti ci stiamo organizzando a nostra volta per contrastarvi con le armi della democrazia, della legalità e della partecipazione. Voi siete pronti a sparate con le armi da fuoco e noi saremo pronti a rispondere con le nostre, ovvero le denunce e le idee di progresso civile e sociale.
Statene certi, le forze dell’ordine sono pronte ad agire affiancate da una cittadinanza attiva ed onesta, non vi permetteremo di far ripiombare il territorio nell’oblìo, questa è una promessa. A Partinico, terra di frontiera e cerniera con la vicina Palermo, parlare di The End è come vedere le serie dei film di oggi dove ci dobbiamo aspettare le repliche “The End due” “ il Ritorno” e pericolosamente anche “La Vendetta”.