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Editoriali

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Dalle città all’Europa

30 giugno 2012

Non funziona proprio più, l’Europa ufficiale. Chiacchiere, banche e sacrifici ineguali. Sta facendo più danno, all’idea di Europa, di qualunque altra cosa. Eppure di Europa abbiamo più bisogno che mai. La Francia non è più una nazione, è – nell’epoca delle Cine e delle Indie – semplicemente una città-stato. E così l’Italia, la Germania, l’Inghilterra. O uniti o niente. E uniti non vuol dire solo euro, ma proprio uno stato comune.

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L’Italia alla guerra in Siria a fianco di Erdogan

Operazione top secret dell’Esercito italiano al confine turco-siriano.

Il 6 giugno, una batteria di missili terra-aria SAMP/T e una trentina di militari italiani sono stati schierati nella zona di Kahramanras, a nord di Gaziantep (Turchia meridionale), nell’ambito dell’impegno assunto dalla NATO a protezione dello spazio aereo turco dal “rischio di sconfinamenti provenienti dalla Siria”.

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I fatti rispetto a qualche giorno fa non sono cambiati

“La notizia che fa tremare l’antimafia e che fa brindare i mafiosi e non solo: Pino Maniaci indagato perché avrebbe ammorbidito l’attenzione sul lavoro dei sindaci di Partinico e Borgetto in cambio di soldi e di posti di lavoro.”

“Una giornata a Telejato. Se un osservatore fosse stato presente a Telejato il giorno 29 dicembre del 2014, avrebbe visto arrivare alle 11 del mattino una dozzina di persone, infervorate a discutere tra loro.”

 

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Gli allegri passeggiatori sul cadavere di Pino

Resta, comunque, un video e un’immagine che ci restituisce un Pino cazzone. Com’è Pino del resto. E dovreste vedere quanti professoroni dell’antimafia ha fatto incazzare quando ha smentito fior di luminari con la prova dei fatti, l’andare per strada, il riportare la notizia. Perché Maniaci, segnatelo, ha fatto contro le mafie più di decine di onorevoli sazi. E se l’ha fatto con quest’umanità così debole e a tratti misera, se ha ottenuto quello che ha ottenuto pur essendo il Pino che ci stanno raccontando questo vi dice quanto siano vigliacchi alcuni di quelli che oggi ne celebrano la caduta. Vigliacchetti da conferenza, catering e hotel che vorrebbero imporci la moderazione perché non si notino troppo le differenze.

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Il mio amico Maniaci

Telejato deve continuare. Come la lotta contro la gabella a Napoli, come la tierra y liberdad dei contadini. Con Masaniello, con Pancho Villa, dopo Pancho Villa, dopo Masaniello. Perché siamo noi questa lotta, noi popolo, noi banda di disperati. Non un singolo capo, che prima o poi può crollare. Voi nobili, voi giornalisti importanti, guardate solo ai capi. Ma noi abbiamo vissuto un’altra storia, un’altra grande speranza e sofferenza. Noi siamo qui, noi non molliamo.

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La vera antimafia e l’ “antimafia” dei padroni

Potremmo dire: “ve lo avevamo detto!” E in effetti lo diciamo da anni, noi piccola testata e movimento antimafia. Antimafia: parola ormai inflazionata perché molti padroni della politica e del denaro di questa parola ne continuano ad abusare per conquistare un “attestato antimafia”, molte volte sottoscritto e legittimato, dalla società civile – quella della “gente perbene” in Sicilia e fuori…

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La nuova resistenza

Settantuno anni sono passati, e dal ‘68 al ‘77 fino ad arrivare al G8 di Genova, si sono alternate diverse “nuove resistenze”, necessarie per via dei vari governi che molte volte non hanno rispettato la Costituzione e i diritti sanciti da questa. Ingiustizia sociale, una politica istituzionale corrotta e degradata, una oppressione mafiosa infiltrata in tutti gli strati sociali e l’abbandono delle fasce più deboli che vivono nei quartieri popolari e periferici della nostra penisola, hanno spinto molti movimenti sociali a riprendersi il ruolo dei nuovi partigiani.

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