Ed ecco Wikimafia, milanese e “siciliana”
“Enciclopedia libera sulle mafie”: la prima wiki sul fenomeno mafioso
Si comprende subito di che cosa si tratta: della prima wiki sul fenomeno mafioso. Dunque una raccolta di voci che approfondiscono e analizzano i personaggi, gli eventi, i processi, le dinamiche che hanno caratterizzato la storia delle mafie nel nostro Paese.
Un progetto da realizzare anche attraverso la condivisione di atti, sentenze, articoli sull’argomento, oltre all’organizzazione di incontri per promuovere la sensibilizzazione sul territorio. Questo è quello che si propone di fare il sito www.wikimafia.it
In realtà, dietro c’è qualcosa di più grande, di più ambizioso, un’utopia possibile: diffondere in tutto il mondo e a tutti i livelli, grazie alle straordinarie potenzialità della rete, la conoscenza che in Italia abbiamo sul fenomeno mafioso. Di più: creare una rete della conoscenza, che permetta di valorizzare tutte le esperienze antimafia e tradurle in voci a più mani, che permettano di comprendere in maniera semplice, chiara e immediata un fenomeno complesso, oscuro e atavico come quello della Mafia.
Un crogiuolo di idee, esperienze, sensibilità e interessi differenti che dia al cittadino curioso così come al militante appassionato una risorsa per contrastare le Mafie sul loro terreno: quello del monopolio dell’informazione. Demolendo quegli stereotipi che per anni hanno trovato terreno fertile nella memoria storica e collettiva popolare. Facile a dirsi, difficile a farsi.
Perché nella oramai grande, fiorente e assordante confusione del mondo che ci circonda, noi tendiamo a scegliere quello che la nostra cultura ha definito per noi e tendiamo a percepire quello che abbiamo scelto nella forma che la nostra cultura ha stereotipato per noi. Questo perché sentiamo parlare del mondo prima di vederlo e immaginiamo la maggior parte delle cose prima di averne esperienza.
E il grande, pervasivo e potente fenomeno mafioso non fa eccezione. Per questo non basta la semplice circolazione di informazioni, serve una sua organizzazione scientifica. E in questo cerchiamo di continuare nel solco tracciato con la propria vita da Rocco Chinnici, che ebbe la straordinaria intuizione di capire che serviva un coordinamento delle indagini sul fenomeno mafioso per agevolare la condivisione di informazioni e impedire una dispersione delle forze in campo. Da quell’idea nacque il Pool che portò alla sbarra Cosa Nostra: noi, molto più modestamente, speriamo che da WikiMafia vengano valorizzate le esperienze di chi, ogni giorno, dedica la sua vita alla lotta alle mafie e vuole condividere la propria conoscenza specifica su un aspetto di quel complesso e multiforme fenomeno che è la Mafia.
Aderire, quindi, ad un progetto così grande e nobile come quello de “i Siciliani” è per noi assolutamente naturale. Non solo perché fa del concetto di rete e di condivisione della conoscenza il pilastro su cui fondare la lotta antimafia, ma anche e soprattutto perché abbatte le barriere culturali stereotipate dalla cultura dominante. Perché dimostra che “i Siciliani” sono in tutta Italia, con un solo cuore che batte all’unisono per quel sogno di libertà dall’oppressione, dalla corruzione e dalla prepotenza che ha animato intere generazioni di antimafiosi. Per questo WikiMafia, che è nata un giorno d’ottobre di un anno fa in una fredda e umida Milano, non può che sentirsi “siciliana”.
Siciliana nel vero senso della parola, cioè guidata da quell’ardore e da quella passione di lotta che non possono che essere nati sotto il sole cocente del Mediterraneo. Così, dalla Sicilia a Milano, da via Maqueda a piazza Duomo, corre un’esperienza che ha la forza di quella natura aspra e selvaggia delle Madonie e della Sicilia intera. In nome di chi ha versato il proprio sangue per quel sogno di un’Italia diversa da quella che ci hanno lasciato i mafiosi e i corrotti che l’hanno governata e la governano tuttora. Lottare per questo obiettivo può riempire degnamente una vita. Noi lo faremo. Da cittadini, da giovani italiani. Da Siciliani.