E il sindaco ordinò: “La villa è mia!”
Transenne, poliziotti, “altolà”. terzo grado… Una giornata a Villa Beria ex Bellini.
“Sono un frequentatore della villa – dice un passante – era in uno stato di abbandono già da tempo e, solo adesso, stanno sistemando le piante e le buche”.
C’erano le viuzze con i ciottolati, snaturati da uno degli ultimi restauri, c’era il chiostro cinese distrutto da un incendio, c’erano delle piante articolate con una logica più mediterranea così come pensato dal principe Biscari. C’era tutto questo. Ora non c’è più.
Fino a venti giorni fa, era tutto lasciato al degrado e all’abbandono.
“Il chiostro della musica sulla collinetta è stato ristrutturato: il pavimento era tutto divelto, ma si sa… per il PD si fa tutto questo e altro ancora” – aggiunge un altro signore.
Un servizio d’ordine blindato ha stravolto le abitudini degli assidui frequentatori della villa stessa.
Impossibile scattare foto, impossibile girare video, impossibile superare “certe” transenne. Chissà quali segreti ci saranno! Forse l’amministrazione e il PD sperano in un effetto sorpresa?
Purtroppo la consuetudine di molte amministrazioni “impone” ai cittadini di non sapere quali e quanti soldi pubblici sono stati investiti.
“Non ho visto la planimetria ufficiale affissa come da cantiere stabile, temporaneo o mobile e, oltre, pubblico o privato, in cui fossero indicate le aree interessate dai lavori in corso, soprattutto ai fini della sicurezza pubblica” – afferma un passante a spasso con il suo cane – “Mi sembra una cosa fatta in modo autoreferenziale”. E tra gli sguardi dei poliziotti, aggiunge – “Inoltre mi piacerebbe sapere se è stato pagato l’appropriazione del suolo pubblico: l’amministrazione, gli enti interessati e, in fondo, anche il partito. Quest’ultimo è pur sempre un ente privato”.
Trasparenza amministrativa e legalità!
***
Segue il comunicato di Catania Bene Comune sulla “militarizzazione” e appropriazione di spazi non autorizzati della Villa Bellini da parte del PD durante la Festa dell’Unita.