giovedì, Novembre 21, 2024
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Dimmi che serve la raccolta porta a porta in tutta la città senza dirmi che serve la raccolta porta a porta in tutta la città, comincio io

Benedetta Muscato

 Negli ultimi mesi Catania e provincia sono l’occhio del ciclone di parecchi effetti del cambiamento climatico: tra incendi devastanti e alluvioni la città è stata messa in ginocchio più e più volte.

Ma mentre la scorsa settimana le strade della città si consumavano lentamente, un’altra emergenza è ancora in atto: la discarica a cielo aperto catanese, di cui è complice la saturazione della discarica di Lentini.

“Quando torno dall’università vedo sempre cumuli di spazzatura riempire le strade, spesso mancano anche i cassonetti, magari sono stati vandalizzati o bruciati. È un’indecenza: oltre che essere indecoroso, le strade sono anche maleodoranti chiaramente” racconta una studentessa alla sua amica passeggiando per le strade del centro di Catania.

“(…) La città di Catania non può oltremodo pagare la responsabilità di capitolati d’appalto risalenti al 2016, fino ad oggi vigenti, con appena il 15% del sistema di raccolta differenziata rivolta ai cittadini. (…) Siamo abituati alle sfide e con l’aiuto dei catanesi vinceremo anche questa decisiva battaglia di civiltà” si legge sul sito del comune di Catania, in un comunicato del due novembre scorso, secondo quanto ha dichiarato il sindaco Salvo Pogliese.

Se qualcuno decidesse di fare un giro per le strade etnee vedrebbe che, attualmente, la Catania bene fa la raccolta differenziata dal 2018 con il sistema porta a porta, cioè lasciando i rifiuti di fronte il portone di casa seguendo il calendario apposito, la restante parte della città sfrutta ancora i cassonetti, ci si affida quindi al buonsenso dei cittadini.

Da lunedì prossimo, otto novembre, per il quartiere di San Giovanni Galermo sarà attivata la raccolta porta a porta.

Che questo sia solo l’inizio della battaglia ambientale catanese.

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