giovedì, Novembre 21, 2024
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Di nuovo sventola il Tricolor

Il governo Renzi mette a disposizione dei nuo­vi signori della guerra somali parà, istruttori e veicoli 

Mogadiscio. Nel corso di una cerimo­nia tenutasi nella capitale della Soma­lia, il comando del National Support Element (IT NSE), il team italiano atti­vo nel paese del Corno d’Africa lacera­to dalla lunga guerra civile, ha donato al locale Ministero della difesa tre vei­coli minivan per consentire una “mi­gliore mobilità” dei militari impiegati a Gashandiga, Mogadiscio. 

“Gli aiuti alle istituzioni somale rappre­sentano parte dell’impegno profuso dall’Italia nell’ambito delle iniziative in­ternazionali a salvaguardia della pace e della stabilità del paese”, si legge nel co­municato emesso dalle forze armate italia­ne.

Il contingente nazionale opera nell’ambito dell’European Union Training Mission to contribute to the training of Somali National Security Forces (EUTM Somalia), la missione di formazione e ad­destramento delle forze armate somale che l’Unione europea ha istituito il 15 febbraio 2010 per concorrere alla “stabi­lizzazione del Corno d’Africa” e “raffor­zare” il governo e le istituzioni somale.

Insieme con gli Usa 

Condotta in collegamento con il Co­mando militare statunitense per il conti­nente africano (US AFRICOM) ed AMI­SOM, la missione dell’Unione africana che vede schierati in Somalia più di 17.000 uomini di Uganda, Kenya, Burun­di, Sierra Leone e Nigeria, EUTM Soma­lia ha come obiettivo strategico il raffor­zamento del dispositivo multinazio­nale chiamato a contrastare in Corno d’Africa le milizie armate al-shabaab rite­nute vici­ne ad al-Qaeda.

Schierata inizialmente a Kampala, capi­tale dell’Uganda, e presso il centro adde­strativo di Bihanga (250 km a ovest di Kampala), EUTM Somalia avrebbe dovu­to operare sino al 2013, ma nel gennaio 2013 il Consiglio Europeo ha deciso la sua estensione sino al 31 marzo 2015, am­pliandone i compiti alla “consulenza poli­tico-strategico alle autorità somale” e all’addestramento specializzato delle for­ze governative. 

“Consulenza politico-strategica” 

Nella seconda metà del 2013 la missio­ne Ue ha trasferito il suo quartier generale e il Mentoring Advisory Training Element (MATE) presso l’aeroporto internazionale di Mogadiscio e dal gennaio 2014 tutte le sue attività sono condotte esclusivamente in territorio somalo. Attualmente l’adde­stramento delle unità viene effettuato presso il Jazeera Training Camp, a circa 5 Km a sud dallo scalo aereo.

Sino ad oggi EUTM Somalia ha contri­buito alla formazione di 3.600 tra ufficia­li, specialisti e istruttori militari somali. La missione ha ottenuto un budget di 11,6 milioni di euro per il periodo compreso tra il febbraio 2013 e il marzo 2015 e vede schierati 125 militari di 13 paesi eu­ropei.

Il team italiano è composto da 78 unità, in buona parte paracadutisti della Brigata “Folgore”, impiegate in vari am­biti, dall’addestramento delle forze armate so­male alla sicurezza dei movimenti e del contingente, al supporto logistico e ammi­nistrativo. “I nostri specialisti forniscono alle reclute somale conoscenze e tecniche utili a contrastare la minaccia delle mine e degli ordigni esplosivi improvvisati (IED) unitamente a nozioni di primo soccorso tattico sul campo di battaglia, ecc.”, ha spiegato il National Support Element (IT NSE). Secondo il cronogramma operati­vo, nel 2014 il team italiano seguirà la formazione di 1.850 militari somali, per una spesa che solo nei primi sei mesi dell’anno è stata di 7 milioni e 62.000 euro.

L’ex comandante della Folgore

Dal 15 febbraio il comando della mis­sione Ue in Somalia è stato affidato al ge­nerale Massimo Mingiardi, vice coman­dante della Scuola di fanteria di Cesano ed ex comandante della brigata “Folgore”.

Il colonnello Mingiardi aveva già ope­rato a Mogadiscio nel 1993 come coman­dante di compagnia durante l’Operazione “Ibis”, tragicamente segnata dall’incredi­bile numero di violazioni dei diritti umani commesso dal contingente italiano e dalla battaglia del check-point “Pasta” che il 2 luglio 1993 provocò la morte di tre uomi­ni e il ferimento di 33 parà italiani.

In vista del rafforzamento dei vincoli bilaterali tra l’Italia e la Somalia, il 17 set­tembre 2013 si è tenuto a Roma un vertice tra l’allora ministro Mario Mauro e Abdi­hakim Mohamed Haji Fiqi, responsabile del dicastero alla difesa del Governo fede­rale somalo. Nel corso del meeting venne siglato un Memorandum di Cooperazione nel settore della difesa a sostegno delle nuove istituzioni politiche e militari somal­e.

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