Da potere a regime
Sotto gli occhi di tutti
COMPLICE L’OPPOSIZIONE
I giochi dell’ex sindaco Gianni Alemanno, indagato nell’inchiesta Mondo di mezzo, erano sotto gli occhi di tutti.
La sensazione che avevamo, noi abitanti di Roma, durante i cinque anni della giunta di centrodestra, era di una città immobile, dove qualsivoglia anelito sociale era soffocato.
Non venivano più sostenuti i centri culturali, non c’era alcuna iniziativa che coinvolgesse i cittadini, le mostre con il bollino del Comune erano dedicate esclusivamente al Futurismo (come prima cosa l’assessore Croppi allestì una grande mostra e manifestazioni dedicate a Marinetti e Balla per un’intera settimana). Roma, la capitale, era una città morta.
I soldi del Comune andavano a finire nelle tasche degli ex camerati del sindaco, che faceva assumere i parenti all’Atac, faceva sedere ai vertici dell’Eur spa e dell’Ama i suoi “compagni di merende”, acquistava l’immobile di CasaPound perché i suoi “inquilini” rimanessero dentro (il figlio di Alemanno è un esponente di CasaPound), tollerava i raid squadristi di Forza Nuova a Villa Ada.
Roma non era più Roma, noi si viveva un’atmosfera cupa, come prigionieri sotto una cappa di piombo. Ora la magistratura ha scoperchiato il letamaio, ma la sua puzza si è sentita per cinque anni.
La novità è che oggi sappiamo perché l’opposizione in Campidoglio assisteva muta allo scempio, un’opposizione di cui non si ricorda un solo atto da opposizione, un’opposizione complice in assoluto.
Riccardo De Gennaro