Cybermonete 2.0 I cloni di Bitcoin
Litecoin, Terracoin, Ppcoin… che diavolo sono? Le cose, nel mondo delle monete elettroniche, si fanno sempre più complicate
Assange, il fondatore di Wikileaks, nel suo colloquio col presidente di Google Smidt, ha fatto riferimento alla possibilità di creare una moneta-clone partendo dai codici sorgenti; mettendo in evidenza la stranezza che ancora nessuna corporation si fosse mossa in questa direzione.
Satoshi Nakamoto – il misterioso crittografo creatore di Bitcoin, ancora nell’ombra – rilasciò i codici sorgente del programma, permettendo a chiunque sia abbastanza esperto di verificare la bontà del software e di creare un proprio clone di Bitcon modificando alcuni parametri del tipo: quante monete generare l’ora, quante conferme richiedere prima che l’estrazione della moneta venga considerata definitiva.
Forse Assange accenna anche al Namecoin, esperimento mezzo fallito, che avrebbe permesso l’acquisto di un dominio internet con questa moneta. Il Luckycoin aggiunge un blocco-premio come lotteria; il Florincoin aggiunge la possibilità di inserire un commento testuale nella transazione.
Queste monete-clone (ne abbiamo trattato nel 2011 segnalandone “ascesa e declino”) erano poche e di scarso valore fino allo straordinario aumento di valore e difficoltà (di generazione della moneta) di Bitcoin dello scorso aprile (Bitcoin chiuse l’anno scorso a 12 dollari, ma ad aprile era al massimo storico di 266).
La difficoltà è aumentata perchè sono arrivate per la prima volta computer e poi chiavette usb specificamente dedicate alla creazione di bitcoin. Prima si utilizzava il processore centrale, una Cpu di Amd o Intel; poi si è utilizzata la maggior potenza computazionale della schede video, Gpu di Nvidia o Ati
La corsa alla realizzazione e consegna di queste macchine ha caratterizzato gli ultimi mesi. Avalon è stato il primo produttore a spedire le prime centinaia di computer a gennaio; costavano sui 1200 dollari e in questi mesi hanno prodotto varie decine di migliaia di dollari al mese; ora tra cambio e difficoltà, circa 2000 dollari al mese.
I cinesi di Asicminer in un primo momento hanno scelto di non mettere in commercio i loro computer ma di utilizzarli loro e vendere azioni della propria compagnia; ma pochi mesi dopo, tra i ritardi dei concorrenti, hanno lanciato sul mercato delle chiavette usb, non proprio economiche ma già più convenienti (anche per i costi elettrici esigui) delle schede video, e soprattutto diffuse a decine di migliaia.
Butterfly Labs ha iniziato a spedire le proprie macchine a metà di quest’anno, tutti preordini dell’anno precedente
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Il Litecoin è un clone di bitcoin che però utilizza un algoritmo diverso; i computer Asics creati per Bitcoin non funzionano per minare anche Litecoin; per questo e per i suoi cloni, che sono parecchi, si usa ancora la scheda video.
Tra i cloni più vecchi il Terracoin, il Ppcoin (Peercoin) hanno “guadagnato uno zero” mentre erano negli exchange nel corso del tempo; il Feathercoin e il Chinacoin hanno raggiunto gli exchange a prezzi stellari mai più raggiunti, perchè nel frattempo erano decine – anche tre al giorno – le nuove monete annuciante nei forum
Le monete che si sono guadagnate un exchange – in Bitcoin o Litecoin – sono ormai un centinaio. Mtgox è il primo per volumi in bitcoin, ha rilasciato comunicati ufficiali in cui annuncia l’arrivo di Litecoin. Btc-e e Bitstamp seguono per volumi in bitcoin; in Litecoinil primo exchange è Btc-e, e il secondo il cinese Bter; Cryptsy e Coins-e sono gli exchange di tutte queste nuove monete dai nomi strani, accattivanti o folli, derivati da film, paesi, pietre preziose: Diamond, Kruger, Franko, Infinite, America.
Beh, a questo punto potreste anche provare a creare il “Pizzacoin” o addirittura la “Lira”…
Ma ci vuole fortuna. Immaginiamo di puntare la nostra potenza computazionale verso una moneta nata da poco, quando la difficoltà è, ad esempio, 0,05. Se questa moneta raggiunge un exchange quando la difficoltà è a 1.00 perchè altra gente si è aggiunta, il valore della moneta può allinearsi alla nuova difficoltà e la difficoltà può salire ancora, anche a 9.
Mettiamo poi che questa moneta dimezzi il blocco-premio ogni mese: se la difficoltà è invariata, il dimezzamento della moneta elargita raddoppia il valore di quella esistente.. è successo con l’Infinitecoin.. Non ditelo a Krugman.
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Bloomberg intanto ha inserito il Bitcoin nei suoi sistemi informatici interni, con la sigla XBT:
coinmarketcap.com
Info:
Dimezzamento ricompensa non equivale a raddoppio del prezzo.. sapevatelo