Cronista sotto scorta: parte la solidarietà al contrario
Io mi chiamo Giovanni Tizian perché…
Sono passati due mesi da quando Giovanni Tizian, giornalista calabrese di 29 anni e militante dell’associazione antimafie daSud, è stato messo sotto scorta a causa delle sue inchieste giornalistiche sulle mafie al Nord, in particolare in Emilia Romagna. A metà gennaio daSud ha lanciato una campagna a sostegno del cronista che ha avuto ampio risalto sui media nazionali, raccogliendo l’appoggio di diverse personalità del campo dell’impegno civile, della politica e dello spettacolo. Sul sito iomichiamogiovannitizian.org sono arrivate migliaia di adesioni da tutta Italia.
L’associazione daSud ha pensato sin da subito che la situazione in cui il giornalista si è trovato suo malgrado, fosse un’occasione non per creare l’ennesimo eroe solitario, simbolo di una lotta antimafia delegata a poche persone, ma per ragionare al contrario sul bisogno dell’impegno collettivo. Se le mafie si possono permettere di minacciare giornalisti coraggiosi è perché in pochi fanno la propria parte. Per questo motivo la seconda fase della campagna “Io mi chiamo Giovanni Tizian” ribalta lo schema e chiede a chi vuol essere solidale con il giornalista calabrese di assumersi la responsabilità di mettere in atto buone pratiche antimafie. Con un video disponibile sul sito www.iomichiamogiovannitizian.org, su facebook, twitter e youtube, l’associazione ha raccontato alcune delle buone pratiche antimafie già esistenti, che riguardano enti locali, giornalisti, imprenditori, consumatori, liberi professionisti, scuole, associazioni, artisti, bloggers e singoli cittadini.
L’associazione daSud invita tutti i media a diffondere le buone pratiche antimafie e ognuno a scambiare la solidarietà a poco prezzo con l’impegno quotidiano.
Tutti possiamo fare delle buone pratiche antimafia. Su www.dasud.it segnaliamo alcuni degli esempi più interessanti in Italia. Una lista, non esaustiva, di proposte possibili tenendo sempre presente che le buone pratiche, grazie all’impegno di tanti, si moltiplicano di giorno in giorno e coinvolgono sempre più cittadini.