venerdì, Novembre 22, 2024

Cronaca

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Furto al Volontariato di Librino

Un doloroso colpo al lavoro quotidiano dei nostri volontari, ma
principalmente un danno a tutte le famiglie, i giovani e gli anziani di
Librino, che da anni proprio nella Casa del Volontariato trovano un punto
di riferimento forte, stabile e credibile – cosa¬ dichiara Santo Carnazzo,
storico volontario della Misericordia di Librino e consigliere del Centro
di Servizio per il Volontariato Etneo – Le nostre attività  non si fermano,
continuano con la stessa volontà  di sempre e con l’obiettivo chiaro e
concreto di essere un presidio di legalità e un reale motore di sviluppo
del territorio.

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-rete-Corso di giornalismoCronacaCulturaPolisReportage

Libertà di stampa, la giornata del festival dell’ipocrisia

I social network e l’intero web hanno assunto, in tempi di distanziamento e confinamento sociali, un ruolo informativo sempre più centrale. Nei mesi in cui, l’ultimo rapporto è delle scorse settimane, l’eversione destrorsa, suprematista e neofascista ci inonda di menzogne e bufale i giornalisti e la stampa realmente indipendente – scevra da editori impuri, gruppi di interessi e connivenze con mafie, corrotti e colletti bianchi – ha visto la sua voce sempre più messa in pericolo.

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-rete-Corso di giornalismoCronacaGiornalismoMedia

ISTITUTO TECNICO JACI DI MESSINA. LA FASCIONOSTALGICA GIORGIA MELONI “INSEGNANTE” PER UN GIORNO

Siamo del tutto scettici che ci sarà mai un intervento censorio del ministro dell’istruzione Bianchi. Da giornalisti e insegnanti non possiamo però che esprimere tutta la nostra indignazione e chiedere al personale docente e a tutti gli studenti dell’Istituto “Jaci” di boicottare il faccia a faccia virtuale con la Meloni e socie e chiedere l’immediata convocazione degli organi collegiali per censurare ufficialmente l’evento e il comportamento della dirigente, del tutto antitetico ai doveri pubblico-istituzionali. 

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-rete-Corso di giornalismoCronacaGiornalismoMedia

CANNONATE ITALIANE SPARATE DAI LIBICI CONTRO IL PESCHERECCIO ITALIANO DI MAZARA DEL VALLO

Durante la sparatoria alcune schegge hanno colpito Giacalone ad un braccio. “Puntavano sull’uomo, volevano uccidere solo me”, ha aggiunto il comandante del peschereccio. “I libici mi guardavano fisso negli occhi e con le dita mi facevano segno che mi avrebbero tagliato la gola. Poi siamo stati costretti a fermarci e hanno prelevato me ed il nostromo, mentre tre militari libici sono saliti a bordo del peschereccio. Uno di loro era stato addestrato a Messina e parlava italiano e anche la motovedetta libica è quella della Guardia di Finanza che gli avevamo dato noi. Questo militare ci ha detto che se non ci fermavamo, ci avrebbero lanciato delle bottigliette piene di benzina per utilizzarle come molotov”.

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