mercoledì, Novembre 27, 2024

Cronaca

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Catania commemora (e dimentica) Falcone

Nessuno può combattere la mafia col silenzio. Se Falcone fosse stato tiepido o reticente forse sarebbe stato ancora vivo, e forse non avremmo avuto nessuno da commemorare. Rinnoveremo sino allo sfinimento il nostro invito ai movimenti sociali ad alzare la testa e la voce di fronte a questi episodi, in un unico coro che possa restituirci la dignità. Noi de I Siciliani siamo stati segnalati alla Digos perché non ci siamo trattenuti tra i ragazzi con le canzoncine e i palloncini ma abbiamo preferito parlargli di ciò che sta accadendo in città. Non abbiamo commemorato in allegria perché l’ipocrisia ci intristisce.

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Destinazione… Cara di Mineo

A bordo di 6 pullman i 280 migranti sono stati trasferiti al CARA di Mineo, così come è avvenuto dopo lo sbraco a Reggio Calabria di sabato scorso, quando 500 migranti dei 900 arrivati, sono stati lì trasferiti. Oramai, nonostante l’inchiesta su Mafia Capitale e la gestione commissariale, il Cara di Mineo, che a Dicembre contava 1600 “ospiti”, adesso ne vede più del doppio, oramai funziona anche come “hotspot”, vedremo come ne blinderanno una parte.

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A un anno dal naufragio: a quando verità e giustizia per i desaparecidos del Mediterraneo?

Il 9 o il 10 maggio, i cittadini di Augusta, Priolo e Melilli non potranno seguire le operazioni delle forze armate sul relitto recuperato, se non attraverso i notiziari dei telegiornali. L’arrivo del peschereccio ad Augusta poteva essere l’occasione per far toccare direttamente alla popolazione siracusana ed ai cittadini solidali la drammatica realtà delle stragi del  Mediterraneo, dei naufraghi senza nome e dei dispersi.

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Il mio amico Maniaci

Telejato deve continuare. Come la lotta contro la gabella a Napoli, come la tierra y liberdad dei contadini. Con Masaniello, con Pancho Villa, dopo Pancho Villa, dopo Masaniello. Perché siamo noi questa lotta, noi popolo, noi banda di disperati. Non un singolo capo, che prima o poi può crollare. Voi nobili, voi giornalisti importanti, guardate solo ai capi. Ma noi abbiamo vissuto un’altra storia, un’altra grande speranza e sofferenza. Noi siamo qui, noi non molliamo.

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I pennacchi di Pino

Leggo, come voi, che Pino Maniaci avrebbe usato tutto questo (le amicizie, le solidarietà, gli attestati di stima) per gonfiarsi come un tacchino. Dei cento euro forse pretesi da un sindaco se ne occuperanno i giudici per dirci se fu estorsione, bravata o solo minchioneria. Ma di ciò che ci riferiscono le intercettazioni, la risposta non la voglio dai giudici ma da Maniaci.

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Elettrodotto Sorgente-Rizziconi: al via il processo al Tribunale di Messina

Si è tenuta oggi la prima udienza del procedimento penale a carico dell’ingegner Roberto Cirrincione, dirigente Terna, per la realizzazione del traliccio numero 40 dell’elettrodotto Terna Sorgente-Rizziconi. Insieme a Cirrincione è imputato Simone Dal Pozzo, amministratore della ditta CEIE Power s.p.a., che ha eseguito i lavori. Coinvolti nel procedimento anche gli architetti Salvatore Scuto e Anna Piccione, rispettivamente ex soprintendente ed ex dirigente dell’Unità Operativa VII della Soprintendenza di Messina, per avere concorso all’alterazione di bellezze naturali.

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