martedì, Novembre 26, 2024

Cronaca

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9 maggio 2018

Come ogni anno si ripropone l’eterna questione di non ridurre Peppino a un santino, a una icona da inserire nel pantheon degli eroi antimafia. Come ogni anno si ripropone il problema di una identità di Peppino negata dall’immagine che ne hanno dato i mass media o i film su di lui e su Felicia.

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Lo sgombero dei rom di Scampia

Il coro dei difensori filo-istituzionali e degli opinionisti dell’ultima ora si domanda stizzito: ma cosa vogliono questi rom, hanno pure avuto i soldi? E aggiungono diffamando con assoluta certezza: le associazioni parlano perché ci speculano e guadagnano su di loro. Qualcuno è più benevolo e si limita a condannare un atteggiamento che si presume assistenziale. La solidarietà, il processo di comunità, il lavoro di prossimità, le lotte collettive per la difesa dei diritti non fanno evidentemente parte dell’orizzonte mentale dei più.

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Ingroia: “Grave campagna di disinformazione in tv su trattativa Stato-mafia”

Grave, gravissima vergogna si consuma sulla televisione di Stato, ogni minuto che passa. Dopo avere nelle ultime 48 ore quasi ignorato una sentenza “storica” come quella che ha condannato esponenti di spicco dello Stato italiano per avere trattato con la mafia sul sangue degli innocenti uccisi nella strategia stragista del ’92/’93, condanna dalla quale si desume che risulta accertato il nuovo patto politico-mafioso che ha retto negli ultimi 25 anni il nostro Paese, e che ha dunque condizionato la storia e la convivenza “civile” degli Italiani fino ad oggi, ora – in totale dispregio delle Istituzioni – viene avviata una campagna di disinformazione e di autoassoluzione dello Stato da parte della TV di Stato.

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Davanti al giudice il re è nudo

Il processo a Mario Ciancio non sarà l’analisi giurisprudenziale su quanto sia lecito il lobbismo in terra di mafia, non sarà nemmeno la disamina di quanto il padrone de La Sicilia fosse consapevole di stare favorendo dei clan mafiosi. Sarà un processo ai meccanismi di potere che dominano Catania da sessant’anni. Avvocati e magistrati diranno di fermarsi alle prove, ai capi d’imputazione, alla verità processuale. Ma tremeranno lo stesso le stanze di Confindustria, i saloni di palazzo degli Elefanti, le redazioni dei giornali di famiglia, gli studi in radica dei padroni della città: davanti al giudice, il re è nudo.

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Droni e cassate

Cassata Drone, un segno nel paesaggio siciliano contemporaneo”, con attività della durata di una settimana “da svolgersi per due ore al giorno oppure di tre giorni per quattro ore al giorno”. Tra i temi del seminario “Il drone militare come nuova forma inserita territorio siciliano: a cosa serve e come è impiegato ai fini della sicurezza? Ragioniamo su pregi e difetti di questa macchina”. Sì appunto, “pregi e difetti”. I pregi di uccidere da lontano, fuori da ogni controllo; i difetti di scambiare – non poche volte – bambini, donne e anziani per feroci “terroristi”….

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I mercati dietro la stazione

“Qui i politici vengono a fare problemi solo nei periodi di campagna elettorale, ormai ci siamo abituati, ogni cinque anni provano a sgomberarci o a farci spostare”. Mark vive da quindici anni a Napoli, viene dal Burkina Faso e per sopravvivere vende abbigliamento all’inizio di via Bologna. I palazzi che circondano piazza Garibaldi sono abitati da molti commercianti africani. “Avevo dieci anni quando ho iniziato a lavorare con mio padre e mio nonno, in una bancarella in Piazza Garibaldi” –racconta Antonio- “Nel novantanove è nato questo mercato, e dopo un anno di lotte insieme all’associazione Tre Febbraio abbiamo conquistato di nuovo uno spazio per le bancarelle a piazza Garibaldi”.

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Fallimenti: dalla Procura di Caltanissetta si apre uno spiraglio

Forse si apre una breccia nel muro impenetrabile delle sezioni fallimentari. Non a Palermo, dove tutto è a posto e funziona a meraviglia, ma a Caltanissetta, dove, a conclusione di indagini coordinate dalla Procura della Repubblica, i finanzieri del nucleo di Polizia economico-finanziaria e i carabinieri hanno arrestato Flavio Rotondo, 30 anni, figlio del cancelliere del Tribunale e dipendente occulto dell’Istituto vendite giudiziarie di Caltanissetta e Catania, finito ai domiciliari, il padre Orazio Rotondo, 60 anni, cancelliere del Tribunale nisseno, sospeso dall’esercizio del pubblico ufficio, assieme a Gianluca Princiotto, 42 anni, direttore dell’Istituto vendite giudiziarie di Caltanissetta e Catania, e a Umberto Amico, 51 anni, dipendente dell’Istituto vendite giudiziarie di Caltanissetta.

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Ciancio, Marchionne e le elezioni

Non sembra che la mafia – il potere mafioso, nel senso in cui lo intendeva Giuseppe Fava – sia stata molto ricordata in questa campagna elettorale. Non lo sono stati nemmeno Fiat, Bialetti, Omsa, Benetton, Ducati, Dainese, Geox, Rossignol, Calzedonia, Stefanel, Telecom – alcune delle centinaia di industrie italiane “delocalizzate”, tolte cioè ai lavoratori che le avevano costruite con decenni di sacrifici e spedite all’estero alla faccia di tutti.

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