sabato, Novembre 23, 2024

Cronaca

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Anche se ora vi credete assolti

Ma c’era un’altra scuola, nella città. Pippo Fava, i carusi, i giornali dei giovani, i Siciliani. Decine di giornalisti giovani, cresciuti in quest’altra scuola, che adesso ritrovi – inviati, capiredattori, giornalisti affermati – nelle migliori testate di mezza Italia. Centinaia di ragazzi, cresciuti qui, che sono, per quant’è lunga l’Italia, italiani esemplari, amanti del bene pubblico, impegnati: “Io ambisco al massimo onore, – diceva Titta Scidà – essere un cittadino”; e questi nostri ragazzi lo sono stati.

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Da Nord a Sud uniti nella lotta per la riassegnazione dei beni mafiosi

La lotta  non si ferma, stasera, in diretta, abbiamo parlato della lettera inviata dalle associazioni all’Agenzia dei Beni Confiscati: “A Palagonia i terreni messi a bando possono fruttare grossi raccolti di arance, le stesse che possono produrre lavoro. Ogni centesimo verrà pagato ai lavoratori e la distribuzione delle arance a chi ne ha bisogno è il passo successivo. Se si dovessero guadagnare soldi da questa vendita proporremmo di creare un conto corrente il cui contenuto servirà per ristrutturare il casolare. La pec è partita, speriamo nella risposta dell’Agenzia.”

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Propositi per il 2021 

“So che in centro un bene confiscato è diventato una sartoria sociale: riutilizzano abiti usati per trasformali in qualcosa di nuovo, nel rispetto del principio dell’economia circolare e assumendo chi ha soffre di svantaggi sociali e/o economici. Un’altra associazione si occupa di volontariato internazionale, insomma la realtà dei beni confiscati è assai variegata qui a Palermo. Sicuramente smaltire i processi burocratici aiuterebbe ulteriormente le associazioni ad accedere ai bandi.” 

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Al diavolo Regeni e i diritti umani. L’Eni fa nuovi affari milionari con l’Egitto

Il 1° dicembre 2020 al Cairo, l’ENI, il colosso degli idrocarburi controllato in parte dallo Stato italiano, ha firmato una serie di accordi con la Repubblica Araba d’Egitto e le due aziende pubbliche egiziane che operano nel settore petrolifero e dell’estrazione del gas naturale (l’Egyptian General Petroleum Corporation e l’Egyptian Natural Gas Holding Company) per riavviare la funzionalità dell’impianto di liquefazione della città portuale di Damietta, nel Delta del Nilo, a partire del primo trimestre del 2021. L’impianto, fermo da otto anni, ha una capacità di 7,56 miliardi di metri cubi di gas all’anno ed è di proprietà della SEGAS, società partecipata dalle due holding egiziane e dall’ENI attraverso l’Union Fenosa Gas (joint venture tra il gruppo italiano e la spagnola Naturgy Energy SA).

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