Così riprenderanno vita i beni confiscati alla mafia
Un caracol nei beni del clan Zuccaro a Gravina. Un bosco della musica a Pedara.
Nelle ville della famiglia Zuccaro, clan Santapaola, a Gravina di Catania si potrà fare musica, si dipingerà. In uno dei grandi saloni sarà creata addirittura una sala d’incisione per giovani musicisti. Gratuita, fruibile a tutti.
Poi ci sarà una grande sala per le assemblee, spazi per l’incontro di ragazze e ragazzi che verranno da tutto il mondo grazie ai programmi di scambio culturale. Ci sarà una grande piscina aperta a tutti gli abitanti di Gravina, ci saranno locali per associazioni e cittadini che ne avranno bisogno per realizzare idee, progetti e sogni. Si terranno gli eventi per discutere ed affrontare, tutti insieme, le ingiustizie, le ineguaglianze e superarle, contrastarle. A partire dalla lotta alla mafia, dalla lotta al racket. Tutto questo si chiamerà Caracol – villaggio solidale. Caracol, come i villaggi della resistenza zapatista.
La mafia possedeva in via Cozzarelli a Pedara, nel parco dell’Etna, un bosco di querce. Il clan Laudani lo aveva sottratto a un imprenditore, divorato dalla vicinanza ai clan. Un luogo bellissimo, fatato. Doveva essere probabilmente destinato a un piano di lottizzazione per realizzare villette. La confisca è arrivata in tempo e quei luoghi sono rimasti quasi incontaminati. All’interno del bosco querce, ghiande, agrifoglio, muschio, le impronte dei conigli, le rocce di pietra lavica. Ai lati della strada divani abbandonati, immondizia di ogni genere, persino i rottami delle automobili. Adesso quel bosco di querce potrà diventare un “bosco d’incanto”. Il primo bosco confiscato alla mafia e destinato all’utilizzo sociale. Percorsi naturalistici, aperti a tutti, aperti agli anziani, ai bambini, alle persone diversamente abili. Un bosco della musica, dove fare teatro e musica all’area aperta, in assoluta armonia con la natura.
Sono questi i progetti che I Siciliani giovani e l’Arci, insieme all’associazione antiestorsione di Catania, a Legambiente, al Cope, a Spazio Oscena e all’associazione Oltre frontiere, con la collaborazione del Comune di Pedara, abbiamo presentato all’Agenzia Nazionale nell’ambito del bando pubblico per l’assegnazione dei beni confiscati.
Così riprenderanno vita, se l’Agenzia non perderà tempo e metterà finalmente a disposizione le risorse, i beni confiscati alla mafia. Beni trasformati in “una piccola parte di quel mondo a cui aspiriamo, fatto di molti mondi”. Questo è il Caracol per il Subcomandante Marcos.