Così hanno tolto la scuola ai bambini del mio quartiere
Catania. Chiude la sede centrale della scuola media Andrea Doria. Muore un pezzo di pezzo di storia del quartiere di San Cristoforo. E muore una speranza
Ho insegnato in via Cordai, sede centrale della Doria, per otto anni e quella Scuola la porterò nel cuore per sempre. Non tutta la scuola, ma la sede di via Cordai, perché molti non lo sanno, si tratta di plessi che presentano realtà molto diverse.
Dalla sede Centrale molti docenti aspiravano a trasferirsi nelle altre sedi perché la vita era più ”facile”, io ho sempre scelto di restare in via Cordai, dove la vita era più “difficile”, ma dove capivi che i bambini avevano bisogno di te, di qualcuno che li aiutasse a scoprire le loro qualità, che gli facesse comprendere di essere migliori di quello che credevano.
Facevi tanta fatica a farti accettare, rispettare, riconoscere, ma alla fine le soddisfazioni erano impagabili, indescrivibili e ogni anno cacciavano via la tentazione di andare altrove.
Quest’anno ho scelto di cambiare, ma è proprio vero che ho scelto? Sapevo che la sede di via Cordai era già stata eliminata dai programmi del Comune, che si preparava allo sfratto, decidendo di non pagare l’affitto dell’edificio alle Suore Orsoline. La stessa Amministrazione comunale che vantava un attivo consistente non aveva messo in conto il pagamento della sede di via Cordai? Forse temevano che l’Istituto Comprensivo Andrea Doria superasse la soglia di iscritti prevista per l’accorpamento?
Quella soglia non è stata superata e così tutto è divenuto più semplice. Non poteva essere superata, giacché per raggiungere questo triste traguardo, si è lavorato tanto e da diversi anni, davvero con grande impegno, a cominciare dalla “verticalizzazione”, cioè dall’“opportunità” offerta ai Circoli didattici e alle Scuole secondarie di primo grado di divenire Istituti Comprensivi. Si trattava di tagliare, ma non dall’alto, bensì scatenando la guerra tra le scuole, una guerra che proclamava già prima di iniziare i suoi vincitori: i Circoli didattici.
Le ragioni sono ovvie: se un circolo didattico ha i suoi alunni, se li tiene e li inserisce nella nuova sezione di Scuola secondaria di primo grado; la Secondaria di primo grado riceve un numero di iscrizioni così esiguo da dover subire l’accorpamento.
Infatti a San Cristoforo non sono gli alunni che mancano, se è vero che alla Doria ci sono 450 iscritti e alla Battisti (ex Circolo didattico, sito in via Delle Salette, a due passi dalla Doria) ce ne sono 850! Semplicemente non sono più distribuiti in modo razionale tra i due Istituti. Sarebbe bastato che i due Istituti rinunciassero a questa “opportunità” per evitare la guerra e garantire al quartiere una qualità dell’istruzione migliore, perché ciò che ci sta a cuore è proprio questo.
Io non vorrei che per accogliere tutti questi alunni la Battisti dovesse abbassare la qualità dell’Istruzione, magari formando classi più numerose, riducendo i laboratori o le offerte formative ai suoi alunni e agli abitanti del quartiere! Sì,perché l’Andrea Doria ha lavorato per cinquant’anni con i ragazzi, ma anche con le famiglie, con le mamme in particolare, alle quali ha offerto tante occasioni di crescita culturale, di inserimento nel mondo lavorativo e, scusate se è poco, di educazione alla legalità.