Contro il tempo e contro la mafia: la sfida di Expo
Manca poco. Ancora qualche mese e, poi, sarà Expo 2015. Siamo alla fase accelerativa. L’ultima. Quella che serve a operai e società edili a completare gli ultimi lavori in cantiere. Come il padiglione Italia, alcuni dei padiglioni tematici e altre strutture interne al sito. Mentre si stanno, invece, avviando le consegne delle aree ai partecipanti esteri, a cui seguirà ancor più intensa fase di costruzione, acquisizione di beni, servizi e forniture, con un aumento esponenziale dei contratti. A passo con quest’ultima fase di lavori, anche il controllo antimafia. La prefettura, la Direzione Investigativa Antimafia, il Gruppo Interforze Centrale per l’Expo (GICEX) e le altre forze di polizia territoriale, si preparano ad intensificare le attività di controllo per l’accesso ai cantieri. Quest’ultima fase, però, richiederà maggior attenzione. Non solo perché l’incremento di lavoro e l’aumento dei contratti sono, senza dubbio, elementi favorevoli all’infiltrazione mafiosa, ma anche perché la rincorsa sfrenata degli ultimi mesi per il completamento dei lavori potrebbe portare a qualche svista. A qualche errore di percorso. [vaiallarete indirizzolink=”http://www.stampoantimafioso.it/2014/06/26/contro-contro-mafia-sfida-expo/”]