giovedì, Novembre 21, 2024
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Catania, una messa per Mussolini. Il sacerdote: “Era una brava persona”

«Benito ha solo com­messo alcuni errori» afferma il sacerdote, che si definisce «non schierato politicamen­te». Mussolini, del re­sto, era una brava per­sona. «Le leggi razzia­li, la guerra: sono er­rori che tutti possiamo commettere»

Catania, 28 aprile: Facebook in sub­buglio per una «Messa in suffragio di Mussolini». Alle 19 nella chiesetta di San Gaetano alle Grotte ci sono una quarantina di persone, venute con le famiglie al seguito, per ascoltare la ce­lebrazione tenuta da padre Antonio Lo Curto. 

«Non ho nessuna posizione politica, ma per Benito non potevo tirarmi indie­tro». Il Rettore della chiesa di San Gaeta­no alle Grotte di Catania, ha appena cele­brato una messa in suffragio di Benito Mus­solini, come ogni 28 aprile. Ma non ha molta voglia di pubblicizzare l’even­to, e vorrebbe restare anonimo. «Ovvia­mente la curia sa della messa, ma non vorrei avere altri tipi di problemi» ci confida il prete, che teme delle rappresa­glie politi­che nei suoi confronti. Cambia idea solo perché si tratta di un giornale online: «Non va in stampa l’articolo? Bene così lo legge solo chi vuole».

Padre Antonio Lo Curto è comunque un personaggio piuttosto famoso alla fera o luni, (il mercato popolare che ogni gior­no si tiene a Catania) che alle 19 di saba­to, ora della messa, è in pieno fer­mento. «Lo conoscono tutti, è il prete fa­scista che fa la messa in greco» dice sen­za esi­tazioni un venditore di piazza Carlo Al­berto, che con la sua bancarella stazio­na a poca distanza dalla chiesa. Del resto quello in onore di Mussolini è un rito che si celebra ogni anno.

Ma la grande popo­larità dell’evento è ar­rivata da facebook, imprevista, tra l’indi­gnazione generale. Sul popolare so­cial network si è fatto a gara a condivide­re un trafiletto del gior­nale La Sicilia, che an­nunciava la messa con «onore e fedeltà» al dittatore, defini­to con un più politica­mente corretto «già capo del go­verno».

Ma di politicamente corretto, alla ceri­monia c’è ben poco: Mussolini era una brava persona, magna­nimo e giusto «come Federico II di Sve­via».

«Benito ha solo commesso alcuni erro­ri, come le leggi razziali e la guerra. Ma sono errori che tutti possiamo fare», de­clama il sacerdote nel corso dell’omelia, che risuona nella piccola chiesa insieme alle critiche all’attuale governo, alle ban­che, a una Italia che «è un Paese sotto la dittatura della prostituzione della finan­za». Tanto che il sacerdote afferma: «Ho fatto il sogno di  questi personaggi im­piccati all’Altare della patria», riferendo­si agli attuali componenti del governo.

Risate, all’interno della Chiesa, sottoli­neano l’eccessivo trasporto del sa­cerdote. Che cerca di correggere il tiro «Non au­guro la violenza ma non si può restare senza far nulla, come dei debo­sciati».

Nella chiesetta di piazza Carlo Alberto, sono in tutto una quarantina i presenti, e sembrano conoscersi tutti. Da molti anni infatti si ritrovano qui per l’anniversario della morte del Duce, e «prima a celebra­re la messa era padre Spampinato, ora cappellano al carcere» precisa padre Lo Curto. Seduti, composti, tutte persone normalissime quelle che partecipano alla cerimonia, con la croce celtica al collo. C’è anche chi è venuto con la famiglia al completo, ed alcuni volti noti dell’estre­ma destra catanese, a cominciare dall’avvocato Francesco Condorelli Caff, segretario regionale del partito Fiamma Tricolore, che ha richiesto la messa in suffragio.

C’è chi prega e chi sta in religioso si­lenzio, ma è impossibile non lasciarsi di­strarre dal maleodorante odore che pro­viene dall’ingresso.

«E’ stato un atto con­tro la cerimonia, hanno lanciato una bot­tiglia di acido puz­zolente» spiega un uomo. E l’atto vanda­lico è stato in effetti rivendicato da un gruppo che si fa chia­mare Antifascisti catanesi.

Alla fine della cerimonia Condorelli Caff si alza e prende la parola. «Sono tempi nei quali non ci rendiamo conto della dit­tatura delle banche.

I cittadini stanno be­vendo da un amaro calice» dice il segre­tario del partito di estrema destra ai pre­senti, facendo eco alle parole del sacer­dote, ringraziandolo pubblicamente.

«Ogni anno questa messa ci unisce, e c’è bisogno di unità, perché siamo tantis­simi» continua Condorelli, auspicando una maggiore partecipazione dei giovani «la nostra speranza per il futuro».

E sen­za contare i bambini, i giovani presenti era­no davvero pochi.

«Io ho anche ben altri interessi» ci dice però padre Lo Curto. La chiesetta di piazza Carlo Alberto, e il suo Rettore, sono in effetti piuttosto noti in città per l’originalità della messa del sabato.

Mes­sa celebrata «con rito bizantino, in greco», spiega il sacerdote, che mostra con orgoglio le quattro bandiere sugli al­tari laterali: siciliana, spagnola borboni­ca, tedesca e greca.

Simboleggiano «le varie anime della Sicilia» per Lo Curto, che ha però qual­che precisazione da fare in merito alla cerimonia.

«Mussolini era solo un cristiano bat­tezzato, tra l’altro onorato dalla Chiesa cat­tolica quando era al potere. Per Hitler o Stalin non l’avrei mai fatta una messa, ma per qualunque altro personaggio poli­tico positivo sì».

L’avrebbe fatta anche per un Antonio Gramsci, morto il 27 aprile come vittima del fascismo?

«Certo, anche perché non è detto fosse davvero ateo» spiega. La storia di quegli anni, secondo il sacerdote, non è stata scritta correttamente. Si dimentica quan­to di buono Mussolini ha fatto per l’Ita­lia».

Perché ricordare solo lui oggi? Sempli­ce: «Ricordando lui si ricordano anche le vittime della Resistenza, i caduti della re­pubblica di Salò, le vittime delle foibe e della guerra in generale».

«Benito Mussolini» grida Condorelli, e la chiesetta per un attimo trema. Un urlo, «Presente!», mentre all’unisono tutti al­zano il braccio per un saluto romano.

«E’ anche un bel gesto, Ave!» scherza padre Lo Curto, alzando il braccio anche lui.

 

La Curia

“NESSUNA SANZIONE, NON SIAMO PIU’ A QUEI TEMPI…”

«Fa rabbrividire ogni cristiano!», scri­ve Fabrizio Cappuccio. «Una vergogna», gli fa eco Davide Drago, mentre Alessan­dro Cantale chiede alla Curia: «Prendete le distanze da quel pazzo». Su facebook, l’indignazione per la messa in suffragio di Mussolini arriva anche nella pagina dell’Arcidiocesi cata­nese, dove sono in tanti a chiedere una reazione ufficiale. Ma per la Curia cata­nese i saluti romani, l’incitazione alla ri­volta armata e la dife­sa del dittatore del fascismo non sono sufficienti per una ri­sposta ufficiale. «Una sanzione? Non siamo fascisti» spiega infatti il vicario generale dell’arci­diocesi di Catania, monsignor Agatino Caruso. «I tempi non sono più quelli di cui parla quel pre­te. Crediamo sia più convincente un dialogo fraterno», spiega il prelato che, fermo restando «la respon­sabilità per­sonale del sacerdote» afferma di «non essere a conoscenza dell’accadu­to». Eppure a Catania sono almeno quin­dici anni che la messa in suffragio di Mus­solini viene non solo fatta, ma anche pubblicizzata sul quotidiano locale “La Sicilia”. «La Catania antifascista solo adesso, e solo grazie a un articolo si è ac­corta che Fiamma Tricolore fa dire, ogni anno, la messa per Mussolini?», sostiene infatti un anonimo lettore di Ctzen. Che, a sorpresa, non bolla padre Lo Curto come fascista, ma ne difende il valore in quanto «prete scomodo, non allineato». «Padre Lo Curto è solo una persona dalle opinioni molto, molto in­stabili – afferma il lettore – che si appas­siona alle idee più bizzarre ed eteroge­nee». Bizzarrie che, come la messa in rito bizantino, non sa­rebbe altro che «possibilità date agli ortodossi, agli an­glicani, a tutti i cristiani, di pregare e ce­lebrare in quella chiesa così antica, che accoglie prostitute e zin­gari». Una posi­zione che sembra condi­videre lo stesso monsignor Caruso che afferma «La fede non è più un fatto so­ciale, ma per­sonale. La cristianità non esiste più».

Un pensiero su “Catania, una messa per Mussolini. Il sacerdote: “Era una brava persona”

  • Benito Romano Cardarelli

    Cos’hanno detto di Mussolini i grandi uomini del Novecento

    Molti sono stati i grandi uomini del Novecento. Il secolo scorso ci ha regalato un numero ingente di personaggi che hanno segnato il destino del mondo. Tra di essi, indiscusso protagonista, Benito Mussolini che ha segnato per oltre 20 anni la storia della nazione italiana. E’ quindi importante sapere ciò che di lui dicevano i suoi contemporanei e così constatare l’ammirazione di cui il Duce d’Italia godeva in tutto il mondo.

    Pio XI “Costui è l’uomo della Provvidenza” (giudizio condiviso da Angelo Roncalli, il futuro Giovanni XXIII, il “papa buono”)

    Pio XII “il piu’ grande uomo da me conosciuto, e senz’altro tra i piu’ profondamente buoni”

    M. K. Gandhi “un superuomo”

    Thomas Mann “un semidio”

    Sigmund Freud “un eroe della Civiltà”

    Winston Churchill “il piu’ grande legislatore vivente”

    Thomas Alva Edison “il piu’ grande genio dell’età moderna”

    Massimo Gorky “un uomo di intelligenza superiore”

    Lloyd George “Un Uomo che desta ammirazione anche tra i suoi nemici, e che ogni giorno detta leggi circa il modo di governare i popoli in momenti difficilissimi”

    Stanley Baldwin “non vi sono in Europa uomini di eccezione come Mussolini”

    Samuel John Gurney Hoare “Mussolini e’ il massimo statista dell’Europa moderna”

    Josif Vissarionovic Dzugasvili (Stalin) “con la morte di Mussolini scompare uno dei più grandi uomini politici cui si deve rimproverare solamente di non aver messo al muro i suoi avversari”

    Igòr Stravinskij “Mussolini e’ un uomo formidabile. Non credo che qualcuno abbia per Mussolini una venerazione maggiore della mia. Per me Egli e’ l’unico Uomo che conti nel mondo intero”

    George Bernard Shaw “Mussolini non e’ soltanto un uomo, ma una situazione storica”

    Ezra Pound “Jefferson fu un genio, e Mussolini un altro genio”

    Herbert George Wells “Mussolini ha lasciato il suo segno nella storia”

    Adolf Hitler “Un uomo che fa la storia, non la subisce. Mussolini è l’ultimo dei cesari”

    Rudyard Kipling “Vogliategli bene sempre, con un affetto costante; pensate che per l’Italia Egli e’ tutto”

    Roald Engelbreth Amundsen “Soltanto Napoleone può paragonarsi a lui”

    Alexis Carrel “Cesare, Napoleone, Mussolini: tutti i grandi conduttori di popoli crescono oltre la statura umana”

    Guglielmo Marconi “Rivendico l’onore di essere stato in radiotelegrafia il primo fascista, il primo a riconoscere l’utilita’ di riunire in fascio i raggi elettrici, come Mussolini ha riconosciuto per primo in campo politico la necessita’ di riunire in fascio le energie sane del Paese per la maggiore grandezza d’Italia”

    Luigi Pirandello “Mussolini recita, da protagonista, nel teatro dei secoli”

    Cosa ne pensate della frase pronunciata da Stalin nei confronti di Mussolini:
    “Con la morte di Mussolini scompare uno dei più grandi uomini politici cui si deve rimproverare solamente di non aver messo al muro i suoi avversari.”

    LE OPERE DI MUSSOLINI

    1. Assicurazione invalidità e vecchiaia, R.D. 30 dicembre 1923, n. 3184
    2. Assicurazione contro la disoccupazione, R.D. 30 dicembre 1926 n. 3158
    3. Assistenza ospedaliera ai poveri R.D. 30 dicembre 1923 n. 2841
    4. Tutela del lavoratore di donne e fanciulli R.D 26 aprile 1923 n. 653
    5. Opera nazionale maternità ed infanzia (O.N.M.I.) R.D. 10 dicembre 1925 n. 2277
    6. Assistenza illegittimi e abbandonati o esposti, R.D. 8 maggio 1925, n. 798
    7. Assistenza obbligatoria contro la TBC, R.D. 27 ottobre 1927 n. 2055
    8. Esenzione tributaria per le famiglie numerose R.D. 14 maggio 1928 n. 1312
    9. Assicurazione obbligatoria contro le malattie professionali, R.D. 13 maggio 1928 n. 928
    10. Opera nazionale orfani di guerra, R.D.26 luglio 1929 n.1397
    11. Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (I.N.P.S.), R.D. 4 ottobre 1935 n. 1827
    12. Settimana lavorativa di 40 ore, R.D. 29 maggio 1937 n.1768
    13. Istituto Naz. per l’Assicuraz. contro gli Infortuni sul Lavoro (I.N.A.I.L.), R.D. 23 marzo 1933, n. 264
    14. Istituzione del sindacalismo integrale con l’unione delle rappresentanze sindacali dei datori di lavoro (Confindustria e Confagricoltura); 1923
    15. Ente Comunale di Assistenza (E.C.A.), R.D. 3 giugno 1937, n. 817
    16. Assegni familiari, R.D. 17 giugno 1937, n. 1048
    17. I.N.A.M. (Istituto per l’Assistenza di malattia ai lavoratori), R.D. 11 gennaio 1943, n.138
    18. Istituto Autonomo Case Popolari
    19. Istituto Nazionale Case Impiegati Statali
    20. Riforma della scuole “Gentile” del maggio 1923 (l’ultima era del 1859)
    21. Opera Naz. Dopolavoro (nel 1935 disponeva di 771 cinema, 1227 teatri, 2066 filodrammatiche, 2130 orchestre, 3787 bande, 1032 assoc. professionali e culturali, 6427 biblioteche, 994 scuole corali, 11159 sezioni sportive, 4427 di sport agonistico.). I comunisti la chiamarono casa del popolo
    22. Guerra alla Mafia e alla Massoneria (vedi “Prefetto di ferro” Cesare Mori)
    23. Carta del lavoro GIUSEPPE BOTTAI del 21 aprile 1927
    24. Lotta contro l’analfabetismo: eravamo tra i primi in Europa, ma dal 1923 al 1936 siamo passati dai 3.981.000 a 5.187.000 alunni – studenti medi da 326.604 a 674.546 – universitari da 43.235 a 71.512
    25. Fondò il doposcuola per il completamento degli alunni
    26. Istituì l’educazione fisica obbligatoria nelle scuole
    27. Abolizione della schiavitù in Etiopia
    28. Lotta contro la malaria
    29. Colonie marine, montane e solari
    30. Refezione scolastica
    31. Obbligo scolastico fino ai 14 anni
    32. Scuole professionali
    33. Magistratura del Lavoro
    34. Carta della Scuola

    Opere architettoniche e infrastrutture

    35. Bonifiche paludi Pontine, Emilia, Sardegna, Bassa Padana, Coltano, Maremma Toscana, Sele ed appoderamento del latifondo siciliano. Con la fondazione delle città di Littoria, Sabaudia, Aprilia, Pomezia, Guidonia, Carbonia, Fertilia, Segezia, Alberese, Mussolinia (oggi Alborea), Tirrenia, Tor Viscosa, Arsia e Pozzo Littorio e di 64 borghi rurali, 1933 – 1939
    36. Parchi nazionali del Gran Paradiso, dello Stelvio, dell’Abruzzo e del Circeo
    37. Centrali Idroelettriche ed elettrificazione delle linee Ferroviarie
    38. Roma: Viale della Conciliazione
    39. Progetto della Metropolitana di Roma
    40. Tutela paesaggistica ed idrologica
    41. Impianti di illuminazione elettrica nelle città
    42. Prosciugamento del Lago di Nemi (1931) per riportare alla luce navi romane
    43. Creazione degli osservatori di Trieste, Genova, Merate, Brera, Campo Imperatore
    44. Palazzo della Previdenza Sociale in ogni capoluogo di Provincia
    45. Fondazione di 16 nuove Province
    46. Creazione dello Stadio dei Marmi (di fronte allo stadio si trova ancora un enorme obelisco con scritto “Mussolini Dux”)
    47. Creazione quartiere dell’EUR
    48. Ideazione dello stile architettonico “Impero”, ancora visibile nei palazzi pubblici delle città più grandi 49. Creazione del Centro sperimentale di Guidonia (ex Montecelio), dotata del più importante laboratorio di galleria del vento di allora (distrutto nel 1944 dalle truppe tedesche che abbandonavano Roma)
    50. Costruzione di numerose dighe
    51. Fondò l’isti. delle ricerche, profondo stimatore di Marconi che mise a capo dello stesso istituto grazie alla sua grandiosa invenzione della radio e dei primi esperimenti del radar, non finiti a causa della sua morte.
    52. Costruzione di molte università tra cui la Città università di ROMA
    53. Inaugurazione della Staz. Centr. di Milano nel 1931 e della Staz. di S. Maria Novella di Firenze
    54. Costruzione del palazzo della Farnesina di Roma, sede del Ministero degli Affari Esteri
    55. Opere eseguite in Etiopia: 60.000 operai nazionali e 160.000 indigeni srotolarono sul territorio più di 5.000 km di strade asfaltate e 1.400 km di piste camionabili. Avevano trasformato non solo Addis Abeba, ma anche oscuri villaggi in grandi centri abitati (Dessiè, Harar, Gondar, Dire, Daua). Alberghi, scuole, fognature, luce elettrica, ristoranti, collegamenti con altri centri dell’impero, telegrafo, telefono, porti, stazioni radio, aeroporti, financo cinematografi e teatri. Crearono nuovi mercati, numerose scuole per indigeni, e per gli indigeni crearono: tubercolosari, ospizi di ricovero per vecchi e inabili al lavoro, ospedali per la maternità e l’infanzia, lebbrosari. Quello di Selaclacà: oltre 700 posti letto e un grandioso istituto per studi e ricerche contro la lebbra. Crearono imprese di colonizzazione sotto forme di cooperative finanziate dallo stato, mulini, fabbriche di birra, manifatture di tabacchi, cementifici, oleifici, coltivando più di 75.000 ettari di terra.
    56. Sviluppo aeronautico, navale, cantieristico

    Opere politiche e diplomatiche

    57. Patti Lateranensi, 11/02/1929
    58. Tribunale del popolo
    59. Tribunale speciale per la Difesa dello Stato
    60. Emanò il codice penale (1930), il cod. di proced. penale (1933, sostituito nel 1989), il codi. di proced. civile (1940), il cod. della navigazione (1940), il cod. civile (1942) e numerose altre disposizioni vigenti ancora oggi (il Testo Unico delle Leggi di P. Sicurezza, il Codice della Strada, le dispos. relative a: polizia urbana, rurale, annonaria, edilizia, sanitaria, veterinaria, mortuaria, tributaria, demaniale e metrica)
    61. Conferenza di Losanna
    62. Conferenza di Locarno
    63. Conferenza di Stresa
    64. Patto a quattro
    65. Patto anti-Comintern Opere espansionistiche
    66. Riconquista della Libia
    67. Conquista dell’Etiopia
    68. Guerra di Spagna

    Opere economiche e finanziarie

    69. Istituto di Ricostruzione Industriale (I.R.I.), 1932
    70. Istituto Mobiliare Italiano (I.M.I.), 1933
    71. Casse Rurali ed Artigiane, R.D. 26 agosto 1937, n. 1706
    72. Riforma bancaria: tra il 1936 e il 1938 la Banca d’Italia passò completamente in mano pubblica e il suo Governatore assunse il ruolo di Ispett. sull’esercizio del credito e la difesa del risparmio
    73. Socializzazione delle imprese. Legge della R.S.I., 1944
    74. Parità aurea della lira
    75. Battaglia del grano
    76. 1929: crisi finanziaria mondiale. Il mondo del capitalismo è nel caos: il Duce risponde con 37 miliardi di lavori pubblici e in 10 anni vengono costruite 11.000 nuove aule in 277 comuni, 6.000 case popolari che ospitano 215.000 persone, 3131 fabbricati economici popolari, 1.700 alloggi, 94 edifici pubblici, ricostruzione dei paesi terremotati, 6.400 case riparate, acquedotti, ospedali, 10 milioni di abitanti in 2493 comuni hanno avuto l’acqua assicurata, 4.500 km di sistemazione idrauliche e arginature, canale Navicelli; nel 1922 i bacini montani artificiali erano 54, nel 1932 erano arrivati a 184, aumentati 6 milioni e 663 mila k.w. e 17.000 km di linee elettriche; nel 1932 c’erano 2.048 km di ferrovie elettriche per un risparmio di 600.000 tonnellate di carbone; costruiti 6.000 km di strade statali, provinciali e comunali, 436 km di autostrade. Le prime autostrade in Italia furono la Milano-Laghi e la Serravalle- Genova (al casello di Serravalle Scrivia si trova una scultura commemorativa con scritto ancora “Anno di inizio lavori 1930, ultimato lavori 1933”)
    77. Salvò dalla bancarotta l’Ansaldo, il Banco di Roma e l’Ilva (1923-24)
    78. Attacco al latifondo siciliano
    79. Accordi commerciali con tutti gli Stati compreso l’Urss
    80. Pareggio di bilancio già dal 1924

    Opere sportive e culturali

    81. Costruzione dell’Autodromo di Monza, 10/09/1923
    82. Fondazione di CINECITTA’
    83. Creazione dell’ente italiano audizione radiofoniche (EIAR), anno 1927
    84. Primi esperimenti della televisione che risalgono all’anno 1929 per volere del Duce; nel dicembre del ’38 l’ufficio stampa dell’EIAR comunicò che nei primi mesi del ’39 sarebbero iniziati servizi regolari di televisione. Il 4 giugno 1939 alla Mostra del Leonardo ci furono alcune trasmissione sperimentali, sul Radiocorriere apparvero i programmi e persino le pubblicità di alcuni paleolitici apparecchi televisivi. Purtroppo il progetto venne abbandonato a causa dell’entrata in guerra
    85. Istituzione della Mostra del Cinema di Venezia, prima manifestazione del genere al mondo, nata nel 1932 per opera del direttore dell’Istituto Luce, De Feo, e dell’ex ministro delle Finanze Giovanni Volpi di Misurata
    86. Creazione dell’albo dei giornalisti, anno 1928
    87. Fondazione dell’istituto LUCE, anno 1925
    88. Nel 1933 appoggiò la prima trasvolata atlantica compiuta da Italo Balbo (tra l’altro, fu in quella occasione che venne inaugurata la “posta aerea”)
    89. Accademia d’Italia (Marconi, Pirandello, Mascagni, ecc.)
    90. Littoriali della cultura e dell’arte

    Opere di utilità varie

    91. Registro per armi da fuoco
    92. Istituzione della guardia forestale
    93. Istituzione dell’archivio statale, anno 1923
    94. Fondazione della FAO
    95. Fondazione dei consorzi agrari
    96. Annessione della Guardia di Finanza nelle forze armate
    97. Istituzione di treni popolari per la domenica con il 70% di sconto, anno 1932
    98. Istituì il Corpo dei Vigili del Fuoco.
    99. Ammodernò il Pubblico Catasto urbano e dei terreni
    100.Mappò tutto il territorio nazionale compilando le mappe altimetriche usate ancora oggi, e che non sono mai state aggiornate da allora.

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