Catania: i mille volti della Pescheria
La nostra penna è la luce, che attraverso una fotocamera ci fa diventare “mercanti di storie”.
Storie raccontate attraverso le immagini. Immagini che raccontano la vita sociale, la cronaca, attraverso una libera informazione, così come libere sono le nostre immagini, che per definizione non possono avere censure.
Le foto che vedrete sono il risultato di un lavoro collettivo, realizzato dagli aspiranti fotografi giornalisti che frequentano il primo corso di fotografa sociale e giornalistica organizzato dalla nostra redazione.
Come primo inserto fotografco vi presentiamo le voci, i colori, i volti degli uomini e delle donne che “vivono” la “pescheria”, uno dei mercati dove l’incontro sociale e umano sono il centro di una città piena di storia e di tante altre storie.
Sabato mattina alla Pescheria di Catania. Un bambino, intento nella pulizia dei gamberetti, collabora nella gestione della bancarella del pesce a conduzione familiare. – Francesco Nicosia
“A sta facennu a mia sta fotografa o a stu beddu carusu cca bici? ” Gioiosi incontri alla pescheria di Catania. – Flavia Iraci
Molte donne si recano alla pescheria anche per stare insieme, scambiare due chiacchiere e scordarsi per qualche momento del tempo che scorre. Queste “Tre Marie” confabulano come delle bambine sugli acquisti appena ultimati… – Ivana Sciacca
Qui è come un grande teatro, protagonisti i venditori che con la combinazione di parole, gestualità, musica, vocalità e suoni coinvolgono lo spettatore. – Teresa Zingale
Le bilance raccontano qualcosa di più del semplice peso…
in fondo “Semu pisati a la stissa vilanza, tra tia e mia non c’è differenza!” – Daniela Calcaterra
Antonio, pescatore di anguille, mentre mostra la foto di suo zio e di suo padre da giovani. – Carlo Majorana
Tra un bancone e l’altro, sguardi e sorrisi di uomini e ragazzi che apprendono dai più grandi un antico mestiere, in un luogo in cui il tempo sembra essersi fermato. – Stefania Mazzara
Le mani degli uomini della pescheria hanno parole. – Gianluigi Primaverile
Due pescivendoli sono impegnati nella pulizia del pesce mentre un bambino osserva la scena. Una delle scene più frequenti a cui capita di assistere alla pescheria di Catania. – Dario Lo Presti
“Taliassi chi bedda!”, una frase strillata in dialetto attira l’attenzione dei turisti, che lo ritraggono curiosi e divertiti. – Alfredo Magnanti
La Pescheria: una città intera è passata tra i suoi banconi, giorno dopo giorno, animando uno dei luoghi più suggestivi della nostra Catania. – Daniela D’Arrigo