Catania: “Fabbrica del decoro” o “Fabbrica delle speculazioni”?
È al quanto bizzarro che la giunta comunale di Catania promuova un consorzio di associazioni per dare il via alla cosiddetta “Fabbrica del decoro”, che secondo loro dovrebbe dare lustro sociale, legale ed estetico alla nostra città e ai suoi quartieri, che dovrebbe ridare la parola ai cittadini e cittadine con la pratica della partecipazione democratica, mentre poi, però, la stessa giunta Bianco mostra entusiasmo per il nuovo piano di Corso dei Martiri della Libertà che, a parte qualche quintale di cemento in meno, mostra poche novità: un finto verde sui tetti dei parcheggi sotterranei, deficienze sulle vie di fuga e di punti di raccolta in caso di calamità naturali.
Ancora più entusiasmo viene mostrato, da Bianco, per l’approvazione del “PUA”, il Piano Urbanistico Attuativo, quel progetto scellerato che annullerà i territori, una volta agricoli, in vere spianate di cemento e costruzioni del tutto inutili ed il tutto per favorire i sempre presenti comitati d’affari e i suoi intrepidi “cavalieri della nuova apocalisse”…
Signor Sindaco Bianco, signor assessore Salvo di Salvo: di quale “Fabbrica del decoro” parliamo?
Giovanni Caruso
Dirigente della Regione approva il PUA
Scelta vergognosa che arricchisce i padroni dei terreni e devasta il territorio
Un comunicato stampa dell’ufficio stampa del Comune di Catania consegna la notizia dell’approvazione, da parte dell’Assessorato regionale al territorio e all’ambiente, del Piano Urbanistico Attuativo che converte da agricoli a edificabili i terreni a ridosso della playa e ne consente la cementificazione per 185 mila mq di costruzioni e 160mila mq di parcheggi.
Il decreto di approvazione del PUA sarebbe firmato, da quanto si apprende dal comunicato del Comune, esclusivamente dal dirigente generale Salvatore Giglione dell’Assessorato Regionale e non dall’Assessore. Se ne attende forse ancora l’approvazione finale?
L’approvazione del PUA, se fosse confermata, rappresenterebbe un atto grave e vergognoso che genera esclusivamente l’arricchimento dei proprietari dei terreni interessati dal piano di lottizzazione, tra cui spicca Mario Ciancio Sanfilippo, per il quale la Procura di Catania ha chiesto il rinvio a giudizio per concorso esterno in associazione mafiosa. Ricordiamo che il Comitato NO PUA in tal senso ha presentato un esposto alla procura della Repubblica, basato sulle dichiarazioni contenute nella sentenza Lombardo.
Appare dunque grottesco e demenziale che il Sindaco Bianco continui a parlare di “protocollo di legalità” per il PUA.
Se il progetto del PUA andasse avanti, ma è sempre più probabile che si tratti solo di un’operazione volta a incrementare il valore finanziario dei terreni, verrebbe devastata e cementificata una delle poche zone incontaminate della città, proprio a ridosso dell’Oasi del Simeto.
La valorizzazione del nostro territorio e l’aumento dell’occupazione, specie nel comparto dell’edilizia, passa attraverso la riqualificazione degli immobili già esistenti, delle tante aree già cementificate ma abbandonate della città, attraverso i lavori per la messa in sicurezza degli edifici, a partire da quelli pubblici. Emblematica la manifestazione degli edili che ha chiesto investimenti per la messa in sicurezza delle scuole. In un territorio martoriato dal dissesto idrogeologico, in cui le strade cadono a pezzi appare assurdo autorizzare nuova cementificazione.
Il turismo, poi, va incrementato puntando sulle bellezze della città, dall’Etna al suo centro storico, entrambi patrimonio UNESCO. La cementificazione della costa è un atto criminale che le Istituzioni pubbliche dovrebbero vietare e non certo incoraggiare. Da questo punto di vista è folle che il Sindaco disponga l’abbattimento delle case a ridosso della playa mentre autorizza la costruzione di 185mila mq di edifici sul mare.
Catania Bene Comune continuerà la battaglia contro la speculazione edilizia e contro la cementificazione della playa accanto al Comitato NO PUA in tutte le sedi opportune. Nessuno pensi di poter devastare la città per salvaguardare gli interessi economici di pochi.
Catania Bene Comune