Branca, Branca, Branca…
L’armata dei nuovi cavalieri
Tra non molto Catania resterà senza squadra di calcio e pure senza giornale. La squadra, fondata nel 1946, è in fallimento. Il gruppo industriale e finanziario di Nino Pulvirenti, proprietario della società sportiva, è in bancarotta, col fiato sul collo di creditori, lavoratori e magistrati. Non se la passa meglio il giornale La Sicilia, che a causa delle spregiudicate amicizie dell’editore Mario Ciancio è riuscito a mantenere il monopolio della carta stampata in Sicilia orientale, ma non le vendite. Il gruppo Ciancio ha già annunciato la liquidazione dell’altro giornale di sua proprietà, la Gazzetta del Mezzogiorno. Nel frattempo nella città in fallimento, elegantissimo, con la medaglia di Cavaliere di Gran Croce al petto, rientra in scena l’avvocato Vito Branca.
Vito Branca è amico di tutti. Tributarista, uomo d’affari. Ha dichiarato di “condividere gli ideali e le battaglie per la legalità di Pippo Fava”. È stato tesoriere regionale dei Democratici di Sinistra quando Segretario del Partito era Claudio Fava. Ora uomo di fiducia di Nello Musumeci è stato nominato presidente di Riscossione Sicilia.
Uomo della Catania che conta, è legato alla fondazione YMCA, di cui è componente del comitato scientifico, e all’Università privata Link Campus, di cui è stato docente. Sia la fondazione che l’università hanno sede in viale Kennedy 10 presso l’Hotel Le Dune, della famiglia Indovina, tra gli editori del giornale Sudpress. Nei saloni dell’albergo, Vito Branca tiene conferenze sulla legalità con magistrati di prim’ordine, senatori ed eminenti autorità.
Nelle ultime settimane Branca è stato nominato Presidente del Consiglio d’Amministrazione della Sicula Trasporti, società della famiglia Leonardi, proprietaria di una delle più grandi discariche di spazzatura del meridione e azienda leader nel trattamento dei rifiuti in Sicilia. Proprio in queste settimane Sicula Trasporti è impegnata nell’iter per la costruzione di un impianto di gassificazione dei rifiuti tra Catania e Lentini che prevede un investimento di centinaia di milioni di euro. Contemporaneamente, a seguito del dissequestro dei beni, Branca ha assunto l’incarico per rappresentare gli interessi di Mario Ciancio nelle assemblee dei soci delle società editrici dei giornali La Sicilia e Gazzetta del Mezzogiorno. Proprio in quei giorni uno dei più importanti cronisti del giornale La Sicilia, Concetto Mannisi, come riportato da LiveSicilia, è diventato responsabile per la comunicazione di Sicula Trasporti. Aveva appena scritto della società Luigi Cozza Trasporti, causando l’indignazione della società e del suo titolare. Vito Branca è presidente onorario del consiglio d’amministrazione della Luigi Cozza Trasporti. Branca è stato pure uno dei fondatori della società che gestisce l’aeroporto di Catania, in via di privatizzazione. E ne conosce meglio di altri vergogne e segreti.
Insomma, il Cavaliere ha ricevuto così tanti incarichi, così tanto incastrati tra di loro, da finire sotto i riflettori: luogo odiato da chi amministra soldi e cura affari. Non sappiamo se sul palcoscenico sia salito da solo o se qualcuno lo ha spinto. Certo è che se davvero Vito Branca fosse l’anello di congiunzione tra i soldi di Leonardi e il potere di Ciancio, e se per una volta i denari non verranno portati in Svizzera, allora il giornale La Sicilia sarebbe salvo, con nuovi proprietari. E potrebbe essere salvo anche il Catania. Vito Branca è membro della prima sezione del Collegio di Garanzia del Coni.