giovedì, Novembre 21, 2024

Autore: Matteo Iannitti

Cronaca

Abitare le città dei ricchi

Quello che un tempo era ceto medio, si ritrova povero. Chi si trasferisce dal sud al nord scopre immediatamente che il salario non basta. Per pagare l’affitto serve l’aiuto della famiglia d’origine. Si è rovesciato il modello dell’emigrazione dal meridione e si è giunti al paradosso: non sono più i soldi del ricco nord a mantenere le famiglie del sud ma sono le famiglie del sud a finanziare la speculazione immobiliare del sempre più ricco nord. Bisogna essere ricchi persino per emigrare.

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-rete-

Foto di famiglia

Ci sono il Questore di Catania e il Comandante Provinciale dei Carabinieri, il Vicecomandante Provinciale della Guardia di Finanza, il Sindaco di Catania,  l’amministratore delegato dell’aeroporto di Catania e in prima fila, davanti a tutti, c’è la Prefetta di Catania. Sul palco d’ordinanza sta il Cavaliere Giovanni Arena. Le massime autorità all’inaugurazione del nuovo supermercato.

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Brucia la città

Entrare in una scuola per ricchi o in una scuola per poveri a 5 anni condiziona il resto della vita. È un’apartheid di classe. Poveri da una parte, ricchi dall’altra. Eppure la scuola dovrebbe essere lo strumento che mette in funzione l’ascensore sociale, che dovrebbe consentire di superare il divario tra cittadini: che sia sociale, economico, culturale. Non dovrebbe contare il quartiere nel quale si vive, il reddito, il titolo di studio dei genitori: la scuola dovrebbe essere uguale per tutti. Ma così non è.

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