domenica, Novembre 24, 2024

Autore: ivana

-rete-

Quando la solidarietà non basterà più

Che sia il quattro maggio o qualunque altro giorno di primavera o d’estate, una cosa è certa: nella fase due della pandemia i poveri resteranno poveri, gli affamati continueranno ad avere fame. Nel frattempo però si sarà esaurita quella magnifica spinta alla solidarietà che ha animato per mesi cittadini e associazioni. Le Istituzioni non sono chiamate a organizzare l’elemosina ma a garantire diritti. È ora (non domani) il tempo di affrontare la fase 2 degli ultimi.

Leggi tutto
-rete-Apertura

Venticinque passi

Una targa di marmo, sui muri della casa natale, ricorda il sacrificio di Graziella Giuffrida. Sul lato opposto della piazza, una fila di case confiscate alla mafia. Abbandonate dopo anni dalla confisca. Il Comune non si decide ad assegnarle alle associazioni. Ancora troppo forte il potere del clan Santapaola. Tra l’eroico coraggio e la violenza mafiosa, a San Cosimo, ci sono appena venticinque passi.

Leggi tutto
-rete-InchiesteReportage

Quantu è bedda a piscaria!

“Siamo chiusi dall’otto marzo. I turisti rappresentano la clientela principale della nostra attività, quindi ci aspettiamo una perdita di oltre il 70% per il 2020 e di un buon 50% per il 2021. Non riusciremo a recuperare neanche con la stagione estiva, perché è compromessa; difficilmente riapriranno gli aeroporti, ma è probabile che molti siciliani si spostino all’interno dell’isola e vengano a Catania, anche se sappiamo che molte famiglie sono in difficoltà economica pure al momento. La nostra rimane una speranza.” – continua Marco -: “I dipendenti sono tutti in cassa integrazione, però noi contiamo di riaprire l’attività a pieno regime quando finirà il blocco. Ci stiamo organizzando sulla consegna a domicilio per mantenere il posto di lavoro ai ragazzi. Alcuni di loro, infatti si occuperanno delle consegne.”

Leggi tutto
-rete-GiornalismoMondo

L’addio di Istanbul alla voce della libertà

Ma nessuna risposta è arrivata dal governo. Helin è stata lasciata morire, abbandonata da uno Stato che alla libertà e al dialogo preferisce un assordante silenzio. La lotta della giovane attivista è finita così, ma con lei non è morta la voglia di rivoluzione e di cambiamento in Turchia. E’ qualcosa che finché ci sarà fiato, non si fermerà. Per Helin e per tutti coloro che hanno dato la vita per far sentire la propria voce e quella di chi non ne ha.

Leggi tutto
-rete-CronacaInchiesteInterviste

Non siamo invisibili e abbiamo fame

“Sono senza garanzie o tutele: chi è tirocinante non ha un vero e proprio rapporto di lavoro e questo significa non avere la possibilità di richiedere sussidi straordinari.” spiega Giulio amareggiato. “L’una tantum di seicento euro, prevista per lavoratori co.co.co e partite IVA, escludeva gli stagisti e finché non si avranno nuove disposizioni dal governo, i tirocinanti continueranno ad essere trattati come degli invisibili, ma anche gli invisibili hanno bisogno di mangiare.”

Leggi tutto
-rete-Mondo

Addio Barcellona

“La cosa ancora più grave è stata l’incoerenza. Non ci hanno subito rimisurato la temperatura, fino a quando non siamo arrivati in aeroporto. Sull’autobus che doveva accompagnarci all’area dei taxi, nonostante le misure di sicurezza, ci facevano salire a dieci a dieci con tutte le valigie; la gente non stava più ad un metro di distanza e io mi sono ritrovata attaccata ad altre persone che non sapevo come stessero.” – continua arrabbiata – “L’aereo era pieno, tutti e tre i posti. Eravamo obbligati a tenere la mascherina per tutta la durata del viaggio, però a Palermo non ci hanno misurato di nuovo la temperatura. Hanno vanificato tutto.”

Leggi tutto
-rete-CronacaSocietà

Andrea s’è perso.. e non può tornare

Da quando è iniziato il blocco negli Stati Uniti, Donald Trump ha interrotto il traffico aereo, da e per l’Italia, danneggiando migliaia di persone, tra cui Andrea: “Rimango qui a lavorare e a buttare sangue, nonostante io abbia da tempo finito il mio servizio. Noi, infatti, diamo la nostra disponibilità lavorativa per un periodo di quattro/ sei mesi, dopo il quale siamo in licenza, ma anche noi siamo stati colpiti dall’emergenza coronavirus e restiamo intrappolati qui” – continua Andrea – “Il problema non è tanto non poter rientrare, ma non poter nemmeno scendere: il passaporto italiano è stato bloccato negli USA e anche col visto di transito, non possiamo fare molto.”

Leggi tutto
-rete-

Ladri di giornali e giornali ladri

Sono almeno ventimila in Italia i giornalisti che lavorano senza alcuna disciplina e tutela, sono almeno cinquemila i precari dell’informazione che lavorano per la media di otto euro a pezzo, ci sono servizi giornalistici che sono pagati anche due euro. Per non parlare degli infiniti stage di lavoro gratuito. Ci sono i ladri di giornali e i giornali ladri di lavoro.

Leggi tutto
-rete-CronacaTecnologia

Il tuo profilo è di tutti e il profilo di tutti è il tuo

Il tuo profilo è di tutti e il profilo di tutti è il tuo, forse i Beatles avrebbero pensato così il verso iniziale di I Am the Walrus, se avessero fatto musica ai giorni nostri. Siamo tutti in contatto: ci piace pensare di essere sagaci, spiritosi ed originali e speriamo che gli altri se ne accorgano. Postiamo video divertenti, pubblichiamo selfie, condividiamo gli articoli che ci piacciono e recensiamo persino le pizze che mangiamo, sempre però con una finestra aperta sulle vite degli altri, che si comportano proprio come noi. Per questo fermare la diffusione dei contenuti non è impresa semplice: “Se io ho quattrocento numeri di telefono su WhatsApp e invio a tutti anche solo una foto, questa verrà ricondivisa a sua volta.” spiega Alessandro Curioni, imprenditore e giornalista specializzato nella sicurezza informatica.

Leggi tutto
-rete-

Finalmente ve ne siete accorti

Eccoli lì i poveri, col volto coperto dalla mascherina ma a testa alta: il virus ha un merito, ha dato l’alibi per svelarsi, per raccontare la propria condizione di povertà con meno vergogna. Fino a ieri avevate convinto i poveri che fossero poveri per loro stessa colpa, perché troppo scemi o troppo sfortunati o troppo incapaci. Adesso si può dare la colpa al Covid-19, alla chiusura forzata delle attività. Eccoli lì i poveri, ma sono sempre stati lì, il virus vi ha solo tolto la benda.

Leggi tutto