Settembre palermitano
Un generale, un comunista, i nazisti, i mafiosi Oggi a Palermo i palermitani onesti ricordano il carabiniere ex partigiano dalla
Leggi tuttoUn generale, un comunista, i nazisti, i mafiosi Oggi a Palermo i palermitani onesti ricordano il carabiniere ex partigiano dalla
Leggi tuttoDavanti alla casa di Santapaola, confiscata dall’antimafia, con i Siciliani Giovani, 2 febbraio 2022
Leggi tuttoSono dieci anni da quando è cominciata l’ultima serie dei “Siciliani” che ora si chiamano anche “giovani” (ma lo erano già da prima…). Ne sono passati quaranta da quando i padroni di Catania ammazzarono il nostro amico e maestro, Pippo Fava
Leggi tuttoLa giornalista più votata alle elezioni dell’Ordine in Lombardia è Ester Castano, che smascherò la mafia al Nord e pagò con anni di emarginazione e precariato. Una vittoria di tutti i giornalisti poveri e liberi come noi.
(Ester Castano e Antonio Cimino hanno servito, in tempi diversi, nella redazione dei Siciliani giovani)
Leggi tuttoBenedetta Muscato Negli ultimi mesi Catania e provincia sono l’occhio del ciclone di parecchi effetti del cambiamento climatico: tra incendi
Leggi tuttoQuesta estate una delegazione dal Chiapas visiterà l’Europa in occasione della Gira Zapatista. L’assemblea regionale “Sicilie Zapatiste” si prepara ad accoglierla.
Leggi tuttoÈ quello inferto dai carabinieri e da un imprenditore coraggioso a una banda di mafiosi. Dolce perché? Beh, il siciliano che non s’è arreso è il produttore dei torroncini alla mandorla, famosi in tutto il mondo…
Leggi tuttoMafia, arance e burocrazia: e una legge che non si applica o se ne applica anche troppa… L’incredibile storia di uno dei tanti sprechi italiani
Leggi tutto«Quando morì Annalisa ci fu un clamore tale che tutti si sentirono spinti ad occuparsi del tema e a dare una mano, per dare una giustizia non solo giudiziaria ma anche sociale in risposta al dolore del padre di Annalisa – racconta Pino – Il dolore di Giannino è stato il motore dell’associazione e di tante cose che ci sono state nel quartiere. Se lui non si fosse spinto così tanto nel cercare a tutti i costi di non gettare la spugna, di non arrendersi, di non scappare, e valorizzare invece il ricordo della figlia, le istituzioni non sarebbero state stimolate al punto da aprire una scuola intitolata ad Annalisa nel quartiere e ad aprire gli spazi recuperati dall’abbandono».
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