domenica, Dicembre 22, 2024

virus

-rete-CronacaIntervisteMondo

Mano negra, clandestina!

“Uno Stato serio, di qualunque fazione, dovrebbe mettere in regola chi si spacca la schiena e non far sempre guadagnare i pochi eletti, peraltro proprio in quella zona densamente ‘ndranghetista.” spiega Amodeo. “Però non è sempre così: in Calabria ci sono molte persone perbene che non sfruttano i migranti. Per la raccolta delle olive, io ne ho fatti assumere una quindicina col contratto di lavoro. Noi abbiamo un cuore grande e siamo molto più intelligenti di quello che ci vogliono far sembrare. Adesso sta funzionando anche la ripartizione, perché dal centro ne abbiamo mandati tantissimi in Germania ed in altre nazioni.”

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-rete-CronacaEconomia

Phon, forbici e mascherine

Il lavoro prima era molto regolare, ma tutto d’un tratto siamo stati penalizzati. La nostra situazione era già delicata.” dice Alessandro. “Quello che danneggiava prima, e che continua anche ora, è l’abusivismo esercitato da sempre più colleghi. I giovani parrucchieri, infatti, una volta finito il percorso di formazione, a causa della pesante pressione fiscale, preferiscono lavorare in nero senza aprire un negozio che comporterebbe il pagamento dell’affitto, delle bollette e delle tasse alte. In questo periodo siamo sconfitti sia dal virus sia dalla concorrenza illecita che non conosce crisi nemmeno ora lavorando ugualmente.”

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-rete-Cronaca

Ci doveva scappare il morto

“Se parli con i barboni ti dicono che il problema non è “il mangiare”, ma dove dormire”- afferma Francesca- “Mohamed ha dormito in vari posti: prima nel giardino del vecchio Garibaldi, poi sotto i portici di viale Mario Rapisardi; per la festa di Sant’Agata si spostava ad Aci Trezza, aveva paura dei botti. La sua barba era lunghissima, era spesso ubriaco e schivo. Soltanto Giuseppe Messina, volontario di “Insieme”, è riuscito ad instaurare un rapporto con lui, qualche volta gli toglieva le ulcere ai piedi.”

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-rete-CronacaPolis

Questa non è un’esercitazione

“Non esiste un protocollo che regoli l’azione della polizia in caso di emergenza sanitaria e nè qualcuno ti suggerisce come comportarti, tutto dipende dalla formazione del poliziotto. Io non penso che la città verrà militarizzata, se accadesse ci sarebbero delle restrizioni più incisive che costringerebbero la polizia a essere pedanti.”

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-rete-InchiesteReportage

Quantu è bedda a piscaria!

“Siamo chiusi dall’otto marzo. I turisti rappresentano la clientela principale della nostra attività, quindi ci aspettiamo una perdita di oltre il 70% per il 2020 e di un buon 50% per il 2021. Non riusciremo a recuperare neanche con la stagione estiva, perché è compromessa; difficilmente riapriranno gli aeroporti, ma è probabile che molti siciliani si spostino all’interno dell’isola e vengano a Catania, anche se sappiamo che molte famiglie sono in difficoltà economica pure al momento. La nostra rimane una speranza.” – continua Marco -: “I dipendenti sono tutti in cassa integrazione, però noi contiamo di riaprire l’attività a pieno regime quando finirà il blocco. Ci stiamo organizzando sulla consegna a domicilio per mantenere il posto di lavoro ai ragazzi. Alcuni di loro, infatti si occuperanno delle consegne.”

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-rete-Corso di giornalismoSocietàStorie

“Nessuno si salva da solo”, ma i migranti?

Ma ancora fuori dall’Alan Kurdi e dall’Aita Mari si contano i morti in mare: “Dodici persone sono decedute, cinquantaquattro sopravvissute e poi deportate a Tripoli, Malta ha agito illegalmente favorendo il trasferimento in Libia dei migranti. Questa non è la prima che Malta agisce da criminale, infatti è prassi: le persone tentano di scappare dai centri di detenzione libici per raggiungere le coste europee, non vengono soccorse per più tempo possibile dalle autorità competenti che ne sono a conoscenza. A questo punto interviene o la società civile se può, oppure Malta respingendo e portando in Libia chi è scappato da guerre e torture” afferma Casarini.

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-rete-CronacaInchiesteInterviste

Non siamo invisibili e abbiamo fame

“Sono senza garanzie o tutele: chi è tirocinante non ha un vero e proprio rapporto di lavoro e questo significa non avere la possibilità di richiedere sussidi straordinari.” spiega Giulio amareggiato. “L’una tantum di seicento euro, prevista per lavoratori co.co.co e partite IVA, escludeva gli stagisti e finché non si avranno nuove disposizioni dal governo, i tirocinanti continueranno ad essere trattati come degli invisibili, ma anche gli invisibili hanno bisogno di mangiare.”

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-rete-Mondo

Addio Barcellona

“La cosa ancora più grave è stata l’incoerenza. Non ci hanno subito rimisurato la temperatura, fino a quando non siamo arrivati in aeroporto. Sull’autobus che doveva accompagnarci all’area dei taxi, nonostante le misure di sicurezza, ci facevano salire a dieci a dieci con tutte le valigie; la gente non stava più ad un metro di distanza e io mi sono ritrovata attaccata ad altre persone che non sapevo come stessero.” – continua arrabbiata – “L’aereo era pieno, tutti e tre i posti. Eravamo obbligati a tenere la mascherina per tutta la durata del viaggio, però a Palermo non ci hanno misurato di nuovo la temperatura. Hanno vanificato tutto.”

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