Una storia esemplare di incoltura siciliana: i politici lasciano andare in rovina il luogo più civile della città. I ragazzi lo occupano e lo rimettono in funzione. Gli imprenditori, dal loro giornale, ordinano alla polizia “buttateli fuori”. Come finirà?
Fuoriscena
IL CROCETTA D’UNA VOLTA
Gli oggetti occupati dal Teatro Pinelli da tempo erano stati commissariati – per la pessima amministrazione cui erano assoggettati – dalla Regione siciliana. Che per la prima volta da molti anni ha un presidente non inquisito o condannato per faccende di mafia.
L’attuale presidente, Rosario Crocetta, è stato anzi un sindaco antimafioso nonché un rinnovatore, un “compagno” e via discorrendo. Cose che ha tenuto a ricordare in un (pubblicizzato) pubblico incontro con gli artisti occupanti, un mese fa.
Che farà adesso? Prenderà carta e penna? Sospirerà sul destino che impone ai giovani messinesi di rinunciare agli spazi pubblici in nome degli interessi speculatori? Se la prenderà coi politici, colle istituzioni?
“Compagno Rosario – potrebbe sussurrargli all’orecchio il Crocetta d’una volta – guarda che adesso le istituzioni sei tu. Non che ‘sti ragazzi si aspettino grandi cose da te, dopo tutto. Ma, detto fra noi, non ce l’avresti la tentazione di fargli una sorpresa, alla faccia loro?”
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