domenica, Dicembre 22, 2024

poligono di tiro

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“Gentaglia a noi? Solo perché facciamo il bagno?”

Ad Augusta si lotta per il promontorio di Punta Izzo

“Ero con mio marito sugli scogli, c’eravamo arrivati in barca. Ad un tratto vengono i carabinieri e ci dicono che lì non possiamo stare e che ci conviene andarcene subito perché altrimenti non ci saranno soldi che potranno bastare per pagarci l’avvocato!”. Punta Izzo, uno dei tratti di costa selvaggia più belli dell’isola, non è fruibile dai cittadini, o meglio: non è fruibile da tutti i cittadini. È zona militare – dicono – ma in realtà se paghi e mostri il pass puoi tranquillamente balneare.

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Quel golfetto più in su di Punta Izzo

“…dove il mare è del colore dei pavoni e si può ammirare l’Etna in tutta la sua magnificenza…”

Punta Izzo è un esempio della privazione di spazi e di accessi al mare subita dalla gente di Augusta, a causa delle servitù militari, dell’inquinamento industriale, degli scarichi fognari, delle privatizzazioni e del connesso abusivismo edilizio. Un problema questo, particolarmente sentito dai ragazzini, gli anziani e i diversamente abili che spesso non hanno la possibilità di raggiungere le contrade del Monte e le altre spiagge lontane dal centro abitato.

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Punta Izzo, Augusta

Riattivazione del poligono di tiro

Notizia recente è che la Marina Militare sarebbe al lavoro per riattivare il poligono di tiro nella zona di Punta Izzo, all’insaputa dell’amministrazione comunale e della cittadinanza. La riapertura del poligono militare avrebbe, infatti, un pesante impatto ambientale – oltre che negativo sul piano socio-culturale -, in ragione dei valori naturalistici, etnografici, storici e archeologici caratterizzanti il promontorio che da Punta Izzo si estende fino a Capo Santa Croce.

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Augusta, lungomare infognato e militarizzato

Marina militare a lavoro per riattivare il poligono di tiro

Sembra la scena di una frontiera post-umana, un luogo e un tempo fermi alla desolazione. Cemento, filo spinato, bunker, rifiuti edili, resti di un campeggio per sottufficiali abbandonato sulla riva. A cento metri, un poligono di tiro dismesso e, al di là della recinzione divelta, munizioni esplose e lasciate tra gli scogli affacciati sul golfo Xifonio.

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