La relatività del male
D’altronde legislazioni dei paesi europei rendono il traffico illegale l’unico modo per raggiungere le coste europee: così, come i topi in gabbia, degli esseri umani, colpevoli soltanto di essere nati nella parte sbagliata del globo, affidano la loro vita alla speranza. Perché in Libia c’è la guerra, quella con le bombe, le mitragliatrici e il coprifuoco. Quella che formalmente il nostro paese ripudia ma che spesso sostiene in modo neanche troppo celato. Quella che, con la stessa facilità con cui a Risiko si spazzano dal tabellone i carri armati nemici, uccide civili: uomini, donne, bambini. Quella che noi italiani, fortunatamente, conosciamo solo dalla lettura dei libri di storia o dai racconti, neanche troppo nitidi, dei nostri nonni.
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