giovedì, Dicembre 26, 2024

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Nodi non sciolti

Benito Mussolini è ancora cittadino augustano ma nessuno se ne cura. A differenza di altri comuni italiani, come Torino e Firenze, che hanno scelto di revocargli questa onorificenza come gesto di memoria e responsabilità antifascista. In compenso, alla piazzaforte militare di Augusta è dedicato un museo: divise, fucili, bombe e cannoni in mostra nelle stanze del municipio. Il museo civico invece non esiste.

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Ad Augusta ci sarà mai un’accoglienza degna per i migranti?

Alcuni adolescenti raccontano di essere riusciti a scappare dopo diversi giorni passati da detenuti nella tendopoli, soffrendo il caldo torrido e presidiati dagli agenti di polizia, senza mediazione culturale e senza ricevere alcuna informazione sull’accesso al diritto d’asilo e alla protezione umanitaria. Altri, invece, dicono di essere stati forzati al rilascio delle impronte digitali a colpi di manganello elettrificato; altri ancora, dopo l’identificazione, di essere stati semplicemente abbandonati sulla strada, e di averla percorsa a piedi – quaranta chilometri di asfalto – per raggiungere la città etnea.  

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“Gentaglia a noi? Solo perché facciamo il bagno?”

Ad Augusta si lotta per il promontorio di Punta Izzo

“Ero con mio marito sugli scogli, c’eravamo arrivati in barca. Ad un tratto vengono i carabinieri e ci dicono che lì non possiamo stare e che ci conviene andarcene subito perché altrimenti non ci saranno soldi che potranno bastare per pagarci l’avvocato!”. Punta Izzo, uno dei tratti di costa selvaggia più belli dell’isola, non è fruibile dai cittadini, o meglio: non è fruibile da tutti i cittadini. È zona militare – dicono – ma in realtà se paghi e mostri il pass puoi tranquillamente balneare.

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Quel golfetto più in su di Punta Izzo

“…dove il mare è del colore dei pavoni e si può ammirare l’Etna in tutta la sua magnificenza…”

Punta Izzo è un esempio della privazione di spazi e di accessi al mare subita dalla gente di Augusta, a causa delle servitù militari, dell’inquinamento industriale, degli scarichi fognari, delle privatizzazioni e del connesso abusivismo edilizio. Un problema questo, particolarmente sentito dai ragazzini, gli anziani e i diversamente abili che spesso non hanno la possibilità di raggiungere le contrade del Monte e le altre spiagge lontane dal centro abitato.

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Augusta: il peschereccio della morte

Come è finita con il recupero del relitto?

Sono passati giorni dalla collocazione in una apposita area attrezzata, con una grande tensostruttura refrigerata nella rada di Augusta. Ad oggi sono stati recuperati oltre duecento cadaveri,  ormai scheletrificati, molti  i bambini. Trasportati nelle celle frigorifere per essere esaminati dai medici legali. Scene tremende ed inimmaginabili hanno “accolto” gli operatori che scandagliano i locali del peschereccio. I resti dei corpi accatastati ed avvinghiati nell’esalazione dell’ultimo respiro.

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