domenica, Novembre 24, 2024

Apertura

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Venticinque passi

Una targa di marmo, sui muri della casa natale, ricorda il sacrificio di Graziella Giuffrida. Sul lato opposto della piazza, una fila di case confiscate alla mafia. Abbandonate dopo anni dalla confisca. Il Comune non si decide ad assegnarle alle associazioni. Ancora troppo forte il potere del clan Santapaola. Tra l’eroico coraggio e la violenza mafiosa, a San Cosimo, ci sono appena venticinque passi.

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-rete-AperturaGiornalismo

Primo aprile in ritardo

Sostegni economici giornali indispensabili contro derive fake news” “Ora più che mai i sostegni economici all’editoria sono necessari perché quando l’informazione  è professionalizzata si rivela un presidio di garanzia contro ogni deriva, a cominciare dalle fake news che producono danni enormi nella vita sociale quotidiana e infestano il sistema di diffusione delle notizie.

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Caso Ciancio, parla Zuccaro

MARTEDI’ 31 MARZO ALLE ORE 16,00 DIBATTITO SUL CASO CIANCIO IN DIRETTA SU FACEBOOK E TWITCH

“Contiguo con Cosa Nostra”, ma questo non è reato. E’ la tesi del provvedimento con cui la Corte d’Appello ha restituito i beni sequestrati al discusso imprenditore catanese Mario Ciancio, sotto processo per concorso esterno in associazione mafiosa: amico dei mafiosi, secondo la Corte, ma “non pericoloso”. Abbiamo chiesto un pensiero in merito al Procuratore della Repubblica di Catania Carmelo Zuccaro.

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Questa stagione

La stagione  del  “coronavirus”,  con il suo intreccio di vicende drammatiche entro  una stagnazione greve e  vischiosa, non aiuta le riflessioni  con distacco emotivo. Tanto più  se si hanno – come nel mio caso – più di 80 anni, cioè un’età che colloca “ di diritto” nel novero dei candidati  più esposti all’esito nefasto della malattia. Con il problema di conciliare la massima “memento homo qui pulvis es…” con la crescente sensazione  di  poter essere alla  fin fine considerati da qualcuno   come una zavorra a perdere senza rimpiangerla più di tanto…

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-rete-AperturaCronaca

“Evviva, il Gapa chiude!”. “Tié!”

Il Gapa, a Catania, non è una cosa “simpatica”, non lo è mai stato. Non è un circolo di dibattiti, non porta i ragazzini a fare i giri turistici, non è perbenino e “ragionevole, non fa finta che san Cristoforo sia un quartiere di Stoccolma. Conosce le tragedie, affronta la realtà e sa di chi è la colpa – politici mafiosi, milionari mafiosi, assassini mafiosi – e li combatte. Perciò non è simpatico a quelli che comandano la città.

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Ragazzi di Librino

Tre morti in dieci giorni, un bollettino di guerra. Ma per loro nessuno dichiarerà il lutto cittadino. Sono le ultime ruote del carro, indifendibili ladruncoli. Qualcuno penserà persino che se lo siano meritato. Dichiararli colpevoli delle loro terribili morti sarà per chi governa l’unico modo per autoassolversi. Ma nessuno potrà tacere la sofferenza di una parte di città costretta a vivere nel degrado sociale, culturale, economico.

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Viva le sardine

L’unica cosa che oggi importa è che alle piazze di Salvini e dei suoi compari, ai rigurgiti di odio e razzismo, ai signori delle cosche che si infiltrano dove tira il vento, ai violenti che negano i crimini nazifascisti, si stia finalmente contrapponendo un movimento di massa, spontaneo e variegato. Senza se, senza ma.

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