venerdì, Novembre 22, 2024
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L’ANPI Catania smentisce la giornalista Meli

La giornalista del Corriere Maria Teresa Meli, ospite su La7 del programma “La gabbia”, secondo e giustamente l’ANPI di Catania, non ha raccontato la verità sui fatti di cronaca accaduti l’undici settembre in occasione della visita di Matteo Renzi che ha chiuso la festa nazionale dell’Unità.

Polizia in tenuta antisommossa inizia la carica contro i manifestanti - foto di Giovanni Caruso

Durante questa visita, l’ANPI ha tenuto un presidio democratico e pacifico davanti villa Bellini, per protestare contro la modifica alla nostra costituzione.
Durante il presidio, un’altra manifestazione, anche questa colorata e festosa, percorreva la via Umberto. Quando i partecipanti alla manifestazione sono giunti in prossimità per congiungersi con il presidio dell’ANPI e di altre associazioni, sono stati caricati dai reparti della Celere di Catania.

Di seguito la lettera aperta della presidente ANPI di Catania, Santina Sconza, alla giornalista Maria Teresa Meli.

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Lettera aperta alla dottoressa Maria Teresa Meli dalla presidente ANPI Catania Santina Sconza

La presidente Santina Sconza scrive sui fatti raccontati dalla giornalista Meli durante la trasmissione di LA7, “La Gabbia”, di Gianluigi Paragone andata in onda ieri sera sugli scontri accaduti a Catania durante la festa dell’Unità.

Dottoressa Meli mi sembra che lei ieri sera in trasmissione non sia stata obiettiva e le spiego i motivi:

  1. Innanzitutto i manifestanti non erano quattro gatti ma circa mille persone tra studenti, precari, professori ecc. che manifestavano pacificamente
  2. ANPI, Coordinamento per la democrazia e altre associazioni erano davanti villa Bellini a protestare pacificamente e a volantinare per il No al referendum contro le modifiche costituzionali del Senato
  3. Lei stessa ammette che c’era un schieramento delle forze dell’ordine esagerato, io direi imponente, forze dell’ordine mai viste prima a Catania, poiché i rapporti fra noi associazione ANPI e DIGOS sono state sempre di reciproco rispetto.

Mi è dispiaciuto il suo attacco al giornalista che ha realizzato il servizio, considerandolo un giovincello alle prime esperienze. Che dire? Quando sono accaduti gli scontri lei non era al corteo, ma guarda caso, si trovava accanto a me e sa perfettamente che c’era un cordone di poliziotti che bloccava ogni passaggio. Lei è arrivata dopo, a scontri finiti! Se scontri si possono definire, ed è stata accolta con un ironico stupore: “Oh! Guarda chi c’è… la giornalista a servizio di Renzi!” per non dire altro, ed ha chiesto a noi cosa fosse accaduto. Erano altri i giornalisti che si trovavano all’interno degli scontri e che hanno filmato tutto, lei aveva semplicemente un telefonino, e riportava al suo giornale, ciò che riferivamo noi, e se devo dirla tutta, lei mi sembrava molto arrabbiata per non aver potuto ascoltare il suo amato Renzi.

La sua supponenza nel giudicare l’operato del servizio del giovane giornalista, non mi piace.

Reputo poco opportuno non aver trasmesso il video realizzato dal giornalista sui fatti accaduti a Catania, che avrebbe permesso agli spettatori di avere una visione completa sugli scontri.

Cordiali saluti,
Santina Sconza, presidente ANPI Catania

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