Ancora sgomberi a Catania: terminata (con denunce) l’occupazione dell’ex Collegio dei Gesuiti
Sgomberato all’alba l’ex Collegio dei Gesuiti, i cui locali da meno di un mese erano occupati dal collettivo Aleph. Ingente il dispiegamento di forze dell’ordine tra polizia e carabinieri.
I militanti hanno indetto un presidio alle 17 in via Crociferi. Di seguito il comunicato del collettivo dal loro profilo facebook:
“#stampatene quante ne volete taggate chi volete… fate quello che ritenete piu’ GIUSTO. SE AVETE UNA COSCIENZA ALTRIMENTI RIMANETE A FISSARE #FACEBOOK PER ORE GIOCANDO A #CANDYCRUSH! “
Oggi alle 5:30 del mattino, celere in antisommossa, digos, carabinieri e vigili del fuoco hanno sgomberato il CSO Ex Collegio con un dispiegamento di forze impressionante, come se dovessero catturare il mafioso più ricercato d’Italia. Hanno avuto la fretta di porre fine ad un entusiasmante progetto che aveva riportato la vita all’interno di un edificio storico abbandonato e lasciato al degrado da più di quattro anni. Questo luogo si era riempito di esperienze positive e formanti, come, solo per citarne alcune, l’aula studio a disposizione di tutti fino a mezzanotte, la galleria d’arte permanente e il doposcuola. Il CSO era un luogo di aggregazione libero dalla logica del commercio e del lucro. Un luogo che faceva paura a chi è complice di un sistema degradante. Alcuni compagni sono stati (de)portati alla sede della polizia scientifica dove sono stati schedati e denunciati con fantomatiche accuse, come ad esempio l’imbrattamento di edificio storico. Paradossale perché è stata proprio l’occupazione a ripulirlo, a metterlo in sicurezza e a renderlo nuovamente fruibile. Ma diciamo fin da ora che le lotte non si arrestano, non si denunciano e non si processano. Questo sgombero non fermerà il flusso positivo di idee, di creazione e di aggregazione ma anzi ci farà tornare più forti di prima. Nonostante lo sgombero, il bilancio di 24 giorni di occupazione è più che positivo. Siamo “cresciuti” insieme a centinaia e centinaia di persone che hanno popolato un edificio restituito alla città. Un’esperienza che ci ha fatto diventare più forti e coesi, che sicuramente lo sgombero di oggi non fermerà.
Collettivo Aleph