giovedì, Novembre 21, 2024
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Anche Crocetta da Ciancio

L’inchino all’imprenditore rinviato a giudizio per mafia

Dopo la scelta di Micari di aprire la campagna elettorale a Catania nello studio di Mario Ciancio Sanfilippo, ieri è stato il Presidente della Regione Rosario Crocetta a far ossequiosamente visita all’imprenditore, editore e direttore del quotidiano La Sicilia, rinviato a giudizio per concorso esterno in associazione mafiosa.

Mario Ciancio a capotavola nel suo studio, Tony Zermo alla sua destra, Rosario Crocetta alla sua sinistra. La foto in bella mostra in prima e terza pagina dell’edizione nazionale del Quotidiano.

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Rosario Crocetta, ancora Presidente della Regione Sicilia, autoproclamatosi paladino dell’antimafia e della legalità, non mostra alcun imbarazzo a rendere omaggio all’imprenditore che, a dirla come il giornalista di Meridionews Dario De Luca, “sussurra le varianti”. All’uomo più potente della città di Catania, ricchissimo proprietario terriero, speculatore immobiliare, editore dell’unico quotidiano locale cartaceo davvero venduto in città e, dal primo giugno, rinviato a giudizio dal Tribunale di Catania per concorso esterno in associazione mafiosa.

Di salvaguardare l’istituzione che si rappresenta neanche la minima intenzione. Da Ciancio bisogna andare. Per dimostrare vicinanza, per ostentare arroganza, per far capire chi comanda. In quello studio di Viale Odorico da Pordenone si incrociano poteri e interessi, favori e autorizzazioni. Ed è difficile comprendere se sia più conveniente a Crocetta e Micari farsi immortalare con il potente sotto processo per mafia ma pur sempre potente, o se sia necessità di Ciancio ostentare gli autorevoli cortigiani disposti a fottersene del giudizio della Procura della Repubblica. Forse sono solo complici. E questi incontri sono solo ciò che è sempre stato: la riunione di un comitato d’affari. Che però non ha più bisogno di celarsi.

Crocetta, come Presidente della Regione Sicilia. Micari, come Rettore dell’Università di Palermo. Entrambi candidati per il Partito Democratico consegnano i loro sorrisi e chissà i loro favori a Ciancio. Ciancio guarda alla Procura e sfoggia gli amici autorevoli.

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