A che punto siamo
Stato sociale, humanitas, politiche dei consumi
Sembra straordinariamente difficile fare l’analisi della situazione. L’andamento della crisi (genericamente indicata così, senza ulteriori specificazioni) va come il tempo: una precoce primavera interrotta da un gelido ritorno d’inverno, il mercato l’unico vero dio che il tempo presente riconosce, sempre più capriccioso e arbitrario, sicché un modesto catechismo cattolico parrocchiale sembra la Critica della Ragion pura.
A me pare che l’alienazione regni sovrana e viene accettata qualsiasi scusa detta con apparente sicumera.
Probabilmente Monti è in buona fede, come lo era l’Avvocato Agnelli in un episodio che di lui si narra. Pare infatti che un giorno abbia voluto visitare Mirafiori (un luogo dal nome idilliaco) e ne sia uscito sconvolto dicendo:”Mirafiori è un inferno!”. Non sembrava neanche che l’aveva fatto lui!
Così Monti e la Fornero dichiarano che naturalmente il parlamento è sovrano, ma guai se si attenta a toccare la legge-delega che gli propongono. E se protesta la Marcegaglia, alla quale pare che il testo definitivo sulla riforma del mercato del lavoro approdato in aula, non sia così favorevole ai licenziament senza rimedio, che si aspettava, Monti le spiega tranquillamente che non capisce, stia calma , lui ha confezionato un testo che di fatto non consentirà di ripristinare alcun posto perso per ragioni economiche.
Si profila all’orizzonte un altro problema molto grande: siccome la vita umana si prolunga, oltre a obbligare tutti e tutte a lavorare più a lungo, se tutti e tutte campano troppo, non si può mantenere lo stato sociale.
Penso che si aprirà un grande dibattito per decidere se bisognerà ricorrere ai metodi “naturali” di regolazione delle nascite, cioè guerre inondazioni epidemie catastrofi incidenti sia sul lavoro che da eccesso di velocità ubriachezza e simili. Oppure?
Qualcuno propone già di rivedere l’art.11Cost., così non ci sarà più da cercare motivazioni civili per giustificare partecipazioni ad imprese militari e belliche.
Si rilanciano le religioni come freno alle speranze troppo alte e come radici del vivere associato: le radici cristiane d’Europa! E pensare che le radici sono la morte, se è vero, come è vero, che per nascere bisogna tagliare il cordone ombelicale e il non farlo significa morire.
Può bastare per documentare che davvero “il sonno della ragione produce mostri”.
Dunque il compito più urgente è svegliarsi e svegliare la ragione, vincere paure e meschini orizzonti e correre l’avventura dell’alternativa allo stato delle cose presenti, per mutarle. Che strano: sono parole che si capiscono subito, che indicano una strada difficile, ma dotata di senso, capace di suscitare entusiasmi e impegni, di aprire la dimensione dell’universo e dispiegare le capacità umane intere.
Per esempio: se la vita umana si allunga, si può allungare il tempo della scuola, rallentando anche i ritmi di apprendimento e imparando tutti gli alfabeti: non ha senso ed è anche contro l’art.3 Cost. preparare all’ apprendistato chi è già destinato/a al lavoro manuale, alle mansioni più faticose e modeste: invece bisogna cogliere l’occasione di far approdare tutti e tutte alla più ampia conoscenza fornendo all’universo delle persone tutti gli alfabeti, per poter leggere l’universo, non più solo il vecchio leggere scrivere far di conto, ma anche fotografare cantare danzare comporre musica dipingere scolpire ecc.ecc.
Troverà ciascuno e ciascuna l’alfabeto che gli è più congeniale e nel quale può eccellere: ma intanto conoscendo altrl alfabeti allargherà mirabilmenge l’arco della conoscenza e la dimesione del capire. Per fare ciò è utlle che la scuola duri più a lungo sicché poi tutti e tutte si affacceranno alla vita produttiva riproduttiva e relazionale con gli stessi livelli di capacità, lo stesso bagaglio di nozioni, la stessa voglia di capire.
Prima di passare ad altri esempi, so di dover rispondere a una domanda che so impellente: “Ma se dobbiamo addirittura cancellare il Welfare e tornare all’assistenza pubblica per i poveri e al benessere privato per chi se lo può permettere? il fatto è che spendiamo in armamenti e in opere faraoniche e inutili un monte di risorse monetarie, che invece possono servire per alzare progressivamente i livelli di eguaglianza sociale e personale.
Dunque niente F35, niente Tav, nè ponte sullo Stretto. Mi soffermo sul progetto Tav perché ha una apparenza di razionalità e progresso, miti cui la sinistra è incline.
Il terreno, la terra non è una risorsa infinita, bensì è misurabile o almeno stimabile. Le risorse alimentari climatiche e abitative inerenti sono pure stimabili. Bisogna perciò commisurare l’impiego di terra ai limiti intrinseci del territorio e alle necessità della popolazione. Sono inoltre da considerare le conseguenze del mutamento climatico.È meglio usare bene i terreni vicini che consumare prodotti da lontano, con danno dei lavoratori/trici che li producono.