A Catania sardine in piazza il 7 dicembre
Una grande assemblea ha dato vita al movimento
Finalmente arrivano le le sardine a Catania. La città della Diciotti, la città che per prima ha letteralmente cacciato Salvini, inizia a organizzarsi.
Tam tam sulla rete, la nascita dei primi gruppi social e poi la prima riunione del movimento, simbolicamente convocata nella “piazza dei libri” davanti la sede dell’associazione Gammazita. Si prevedeva un incontro di pochi interessati invece sono arrivate centinaia di persone. Una grande assemblea, la prima del movimento delle sardine a Catania.
Dal virtuale al reale. Chi ha avuto l’intuizione di creare per primo i gruppi sui social per coordinare il movimento sul territorio si è messo in gioco e così i nickname di facebook hanno assunto le sembianze di ragazze e ragazzi in carne ed ossa. Nunzio, detto Agatino, Francesca, Irene, Francesco. “È nato qualcosa di grande” ripetono a bassa voce i partecipanti. Questa è la consapevolezza che in piazza hanno tutti.
“Basta divisioni – spiegano i ragazzi e qualche cinquantenne – qui si cammina insieme, l’una accanto all’altro, siamo politici ma non abbiamo alcun partito, nessuno potrà metterci il cappello. Qui c’è gente che ha votato partiti diversi. Non ci importa, lo sappiamo e vogliamo stare insieme. L’unica cosa che conta sono i tre punti della nostra reazione a ciò che è avvenuto e sta ancora accadendo in Italia: saremo antirazzisti, saremo antifascisti, saremo contro ogni campagna di odio e paura”. E rispetto ai dubbi su chi manovra i banchi di sardine, la piazza è irriverente: “ma veramente pensate che qualche partito possa avere generato tutto questo? Qualche regia occulta? Davvero pensate che di fronte a questo livello di partecipazione qualcuno possa solo pensare di sentirsi proprietario o di strumentalizzarci?”
“Vi chiedete chi sono le sardine? – dice Irene Di Stefano, tra le promotrici del movimento – Le avete già incontrate a migliaia al porto di Catania a protestare quando Salvini teneva in ostaggio centinaia di persone a bordo della nave Diciotti. Quando alla cattiveria e all’odio di tenere in ostaggio uomini, donne e bambini scampate ai campi di concentramento, scampati al deserto, scampati al naufragio in mare, si rispose con il calore della gente”. “Le sardine sono quelle che lo scorso 11 agosto in centinaia hanno cacciato Salvini da piazza Duomo, impedendo che si affacciasse dal balcone del municipio di fronte a un comizio abusivo della Lega”.
La parola passa all’assemblea che inizia a prendere le decisioni. Su proposta di Daniele Cavallaro di Gammazita la manifestazione non dovrà essere solo “l’opposizione all’opposizione” ma un modo per cambiare davvero la realtà. “Troppe sono le cose che contestavamo a Salvini che non sono affatto cambiate senza Salvini al Governo. Ci sono i decreti sicurezza ancora in vigore, non c’è nessun cambio di linea sulla necessità di aprire i porti all’accoglienza, ci sono ancora i lager in Libia spalleggiati dal Governo italiano”. “Il movimento delle sardine a partire da Catania dovrà chiedere che su questo cambi tutto, che si abroghino i decreti sicurezza, che si aprano davvero i porti”. Il movimento dovrà essere la forza che fa cambiare tutto. L’assemblea applaude tutta e accetta con entusiasmo.
Si rompono gli indugi. Serve una data e un luogo. L’assemblea a larghissima maggioranza decide, per alzata di mano, che l’appuntamento è per sabato 7 dicembre. La proposta è di portare le sardine nel luogo più naturale e simbolico per il movimento, la piazza della pescheria di Catania. Adesso occorrerà verificare gli aspetti tecnici, le autorizzazioni e si andrà avanti, insieme.