L’oro bianco del Sud America
C’erano una volta in Sud America i grandi cartelli della droga. La nostra storia inizia il 2 dicembre 1993, in Colombia. Asserragliato sul tetto di casa sua c’è un uomo che emana gli ultimi sospiri di resistenza sotto il fuoco della polizia. È il giorno conclusivo di una caccia all’uomo che coinvolge la Drug Enforcement Agency (Dea), l’organo antinarcotici del governo degli Stati Uniti, il Bloque de Buscada, un’unità speciale della polizia, e criminali colombiani. Quel giorno è l’epilogo di una leggenda; muore Pablo Escobar, l’uomo che ancora oggi incarna il modello di narcotrafficante sudamericano. È lui il capo del Cartello di Medellin che assieme al Cartello di Cali domina la scena nazionale, regionale e internazionale del narcotraffico. La loro è un’egemonia iniziata negli anni ’80 che ha reso la situazione in Colombia incontrollabile: l’economia illegale coinvolge ampie fette della popolazione, il potere dei narcos è troppo elevato e infiltrato nella politica, la Colombia rischia di diventare un narcostato.
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