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L’eredità scientifica e tecnologica di Archimede

Una centrale solare Enel intitolata al grande siracusano, a Priolo. Che c’entra uno scienziato di duemila anni fa con le tecnologie di ora? (E perché l’Enel è così scorbutica con chi le scrive?)

Il 14 luglio 2010 L’ENEL annunciava l’inaugurazione avvenuta a Priolo della centrale solare termodinamica “Archimede”, prima al mondo a usare la tecnologia dei sali fusi integrata con  un impianto a ciclo combinato (http://www.enel.it/it-IT/media_investor/comunicati/release.aspx?iddoc=1634857). Alla cerimonia, insieme all’AD e Direttore Generale ENEL Fulvio Conti, erano presenti, tra gli altri, il Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare Stefania Prestigiacomo, il Presidente della Provincia di Siracusa Nicola Bono, il Sindaco di Priolo Gargallo Antonello Rizza. Le funzioni esercitate dalla persone summenzionate si riferiscono al 14 luglio 2010.
Secondo il comunicato dell’ENEL :
– la centrale Archimede è la prima al mondo ad usare i sali fusi come fluido termovettore ed anche la prima al mondo a integrare un ciclo combinato a gas e un impianto solare termodinamico per la produzione di energia elettrica.
–  “Archimede” è in grado di raccogliere e conservare per molte ore l’energia termica del sole per poterla usare per generare energia elettrica anche di notte o quando il cielo è coperto. In questo modo viene superato il limite tipico di questa fonte rinnovabile: il fatto di poterla usare solo quando la natura la rende disponibile.
– Il solare termodinamico è una tecnologia che utilizza una serie serie di specchi parabolici per concentrare i raggi del sole su tubazioni percorse da un fluido. Questo, raccolto in appositi serbatoi, può essere utilizzato per alimentare un generatore di vapore. Il vapore ad alta temperatura e pressione muove le turbine dell’adiacente centrale a ciclo combinato e produce energia elettrica quando serve, risparmiando combustibile fossile.
– La speciale tecnologia utilizzata nell’impianto di Priolo è stata sviluppata dall’Enea.
– I sali fluidi utilizzati sono composti da una miscela di nitrati di sodio e potassio che hanno la proprietà di accumulare il calore per tempi prolungati.
– La capacità dell’impianto solare centrale è di circa 5 MW di energia elettrica, con un risparmio all’anno di 2.100 tonnellate equivalenti di petrolio, riducendo le emissioni di anidride carbonica per circa 3.250 tonnellate.
– L’impianto solare termodinamico è costituito da un campo composto da circa 30.000 metri quadrati di specchi (collettori parabolici) che concentrano la luce del sole su 5.400 metri di tubazioni percorse dal fluido. L’energia termica raccolta produrrà vapore ad alta pressione che, convogliato nelle turbine della centrale, consentirà la produzione riducendo il consumo di combustibile fossile e migliorando, di conseguenza, le prestazioni ambientali dell’attuale impianto a ciclo combinato.
– I collettori solari (specchi parabolici e tubi ricevitori), assieme ad un generatore di vapore e due serbatoi per l’accumulo termico, uno freddo e uno caldo, formano la parte solare dell’impianto.
– In presenza del sole, il fluido termico prelevato dal serbatoio freddo viene fatto circolare attraverso la rete dei collettori parabolici, viene riscaldato a una temperatura di 550 gradi e immesso nel serbatoio caldo. L’energia termica viene così accumulata. Da qui viene prelevata per produrre vapore ad alta pressione e temperatura, che viene inviato alla vicina centrale ENEL, a ciclo combinato dove contribuisce alla generazione elettrica.
– In questo modo la centrale può produrre energia elettrica in ogni momento della giornata e in qualsiasi condizione meteorologica fino all’esaurimento dell’energia immagazzinata.
– L’impianto è chiamato “Archimede” per gli enormi specchi parabolici in fila per “catturare” i raggi del sole, che ricordano gli “specchi ustori” di Archimede con i quali lo scienziato avrebbe incendiato le navi romane che assediavano Siracusa durante la guerra punica del 212 a.C.
Il comunicato dell’ENEL recava  come allegato un file in formato PDF che conteneva per le relazioni con i media l’indirizzo e-mail ufficiostampa@enel.com al quale il 7 gennaio 2012 ho inviato la seguente e-mail:
 “ Spettabile ENEL, l’11/12/2011 è uscito il numero 0 del mensile «I Siciliani Giovani» (http://www.isiciliani.it) . Il direttore del mensile mi ha chiesto, ed io ho accettato, di curare una rubrica di Scienza e Tecnologia. Il mio primo servizio è stato pubblicato a pag. 84 del numero 0. Per il prossimo numero vorrei preparare un servizio sull’eredità scientifica e tecnologica di Archimede. In questo servizio vorrei tra l’altro parlare della centrale solare Archimede di Priolo. Per realizzare questo scopo Vi sarei grato se poteste fornirmi informazioni successive al Vostro comunicato stampa del 14 luglio 2010 dal titolo ENEL A PRIOLO INAUGURA LA CENTRALE “ARCHIMEDE” (http://www.enel.it/it-IT/media_investor/comunicati/release.aspx?iddoc=1634857). In particolare, se Vi è possibile, gradirei informazioni su ciò che ha insegnato l’esperienza compiuta nei circa 17 mesi trascorsi dalla emissione del comunicato citato. Inoltre, se potete, Vi prego di farmi avere materiale grafico, quali disegni, grafici, foto e simili, consentendomi di poterli utilizzare a mio giudizio nel servizio, citando ovviamente la fonte e doverosamente ringraziando chi mi ha fornito il materiale. Confidando nella Vostra comprensione, Vi ringrazio e Vi invio distinti saluti, Diego Gutkowski “
Fino ad oggi, 18 gennaio, non ho ricevuto alcuna risposta e non sono in condizioni di fornire ai lettori informazioni sul funzionamento della centrale “Archimede” relative al periodo successivo al 14 luglio 2010, giorno dell’inaugurazione. Pur con questo limite l’importanza della notizia è evidente, se non altro come testimonianza di un impegno per la ricerca di fonti energetiche alternative, rinnovabili e non inquinanti.

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