Palermo estate ’84
Inchieste sulla mafia e feste musicali: i Siciliani giovani di allora…
La storia dei Siciliani Giovani a Palermo inizia nell’estate dell’84. All’inizio eravamo in pochi: Fabio, Sergio, Pippo, Giorgio, Nicola, Oreste. Alla prima riunione ricordo che da Catania venne Riccardo. Eravamo ospiti nella sede degli anarchici, in uno di quei vecchi palazzi delo centro storico dietro Via Roma.
Ci vedevamo tutti i pomeriggi del unedì con la convinzione che il potere politico-mafioso non può essere sconfitto soltanto dall’intervento repressivo di qualche istituzione ma da una grande battaglia culturale e di civiltà da vincere col contributo di ogni cittadino.
Dopo le prime riunioni incominciammo a stabilire vari contatti di collaborazione con la società civile: ci si divideva i compiti, chi doveva andare alle assemblee del coordinamento antimafia, chi a parlare con i vari gruppi universitari.
Iniziammo a lavorare molto nelle scuole con la presentazione del giornale agli studenti delle medie. Il grande entusiasmo che avevamo! Ricordo anche l’amarezza quando qualche preside “progressista” ci negava l’incontro con i ragazzi perché in giro si diceva che questi dei Siciliani sono degli imprudenti : spesso vedono mafia dove non c’è e quindi è meglio non farli entrare nelle scuole. Ricordo anche una sera al quartiere Brancaccio, in una scuola serale, l’incontro con gli studenti lavoratori che frequentavano il corso delle famose 150 ore, e l’intimidazione che subimmo la sera stessa dopo l’assemblea.
Una delle iniziative più partecipate fu quando all’interno della cittadella universitaria organizzammo una grande assemblea su come la mafia era diventata Stato, e subito dopo una grande festa con vari gruppi musicali.
E subito cominciarono le intimidazioni
Fra le tante cose decidemmo di fare un’inchiesta sull’edilizia scolastica. In quel periodo un modo di fare affari col comune in campo di edilizia scolastica era il seguente: qualcuno negli uffici del comune dimentica di pagare l’affitto di un locale adibito ad uso scolastico. Il proprietario, vistosi non pagato, sfratta il comune a metà anno scolastico. Nel caos che si viene a creare si fa avanti il costruttore di turno che offre il suo palazzo ad un prezzo otto volte maggiorato.
Consultando i fascicoli ci chiedemmo come mai dopo un anno alla voce spese del comune di Palermo per edilizia scolastica il costruttore in questione risulta aver ottenuto lo stesso il contratto a quel prezzo fino al ’91.
Risulta sempre più chiaro come la mafia non sia altro che un intreccio di componenti che diventano potere e che hanno una vasta aderenza alle istituzioni. Potrebbe esistere uno stato senza mafia, ma non una mafia senza stato.