I lettori dei “Siciliani”
Ma chi erano i lettori de “I Siciliani” di Giuseppe Fava, quello – apparentemente – di trent’anni fa? Possiamo farcene un’idea qui. Uno straordinario patto fra dei cittadini e un giornale, basato sulla fiducia reciproca e sulla verità
Centinaia di lettere da tutte le parti d’Italia, sopratutto naturalmente dal Meridione e dalla Sicilia: è una forma di straordinario plebiscito popolare per «I Siciliani ». Lettere di ogni genere, molte di pura semplicità umana, che vogliono manifestare l’interesse e la solidarietà, talvolta quasi una forma di amore, per una iniziativa giornalistica che è finalmente una certezza di verità; altre che propongono collaborazione in tutti i settori, che danno notizie, suggeriscono nuovi temi di inchiesta, situazioni, chiedono attenzione per fatti e realtà sociali, denunciano prepotenze, inganni, ingiustizie.
“Parecchie anche colleriche”
Parecchie sono anche aggressive, alcune addirittura colleriche, e sono forse le più interessanti, certo le più appassionate, poiché vogliono portare un contributo critico a «I Siciliani» e quindi palesano l’ansia di decine di migliaia di persone per uno strumento di informazione di cui si teme la certezza di vita e che tutti vorrebbero perciò quanto più perfetto, e dunque definitivamente forte.
Proprio l’ansia di chi vede finalmente, nella società, uno strumento civile e culturale che può appartenere a tutti, e a tutti offre una nuova dignità di essere meridionali e siciliani.
L’attenzione critica dei lettori si rivolge ad ogni particolare, sopratutto tecnico, del nostro giornale: alla scelta dei caratteri, all’uso del colore, al corpo della composizione, alle dimensioni stesse della pagina e talvolta persino allo spessore della carta, alla collocazione e ampiezza delle rubriche, al taglio grafico delle stesse. È un segno quasi stupefacente di interesse che appare tanto più significativo in quanto, in ogni lettera, c’è una conferma assoluta di fede per la formula professionale e politica: cioé un giornale di inchieste, una rivista che è anche un libro e che sia ogni mese un documento di verità in tutti i settori della vita sociale, l’attualità, la cultura, lo sport, lo spettacolo, il costume.
“La verità che il giornalista va a cercare”
La verità! Non quella che arriva alle pagine dei giornali con le sue gambe, spesso camuffata, distorta, sciancata, truccata dagli interessi di coloro che sorridendo ve la porgono o suggeriscono, ma la verità che il giornalista va a cercare pazientemente dove essa è stata nascosta, e che vi racconta con assoluta sincerità e onestà, quando è il caso con durezza e sempre comunque con la volontà di rendere un servizio essenziale.
I Siciliani, aprile 1983
La Fondazione Fava
La fondazione nasce nel 2002 per mantenere vivi la memoria e l’esempio di Giuseppe Fava, con la raccolta e l’archiviazione di tutti i suoi scritti, la ripubblicazione dei suoi principali libri, l’educazione antimafia nelle scuole, la promozione di attività culturali che coinvolgano i giovani sollecitandoli a raccontare. Il sito permette la consultazione gratuita di tutti gli articoli di Giuseppe Fava sui Siciliani.
Per consultare gli archivi fotografico e teatrale, o altri testi, o acquistare i libri della Fondazione, scrivere a elenafava@fondazionefava.it mariateresa.ciancio@virgilio.it
Il sito “I Siciliani di Giuseppe Fava”
Pubblica tesi su Giuseppe Fava e i Siciliani, da quelle di Luca Salici e Rocco Rossitto, che ne sono i curatori. E’ un archivio, anzi un deposito operativo, della prima generazione dei Siciliani.
Senza retorica, senza celebrazioni, semplicemente uno strumento di lavoro. Serio, concreto
e utile: nel nostro stile.