«È una vergogna!»
Nuova strage di migranti a Lampedusa. Le vittime sono oltre 90, i dispersi 250
Piange lacrime disperate una soccorritrice mentre sul molo Favarolo di Lampedusa – quello stesso molo che pochi mesi fa ha ricevuto la visita del papa – altri soccorritori allineano file e file di body bag. È questa l’immagine che ti colpisce come un pugno allo stomaco che racconta più di ogni altra la cronaca dell’ennesima strage di migranti nel mare di Sicilia. Un barcone con 500 persone a bordo è naufragato a circa mezzo miglio dall’isola dei Conigli e ha preso fuoco. Sinora 93 i corpi recuperati, tra i quali anche quelli di donne e di quattro bambini; 151 le persone tratte in salvo, mentre in centinaia mancano ancora all’appello. Strage che ha fatto passare in secondo piano nei tg la crisi di governo, innescata dalle bizze del “condannato”. È rivoltante ascoltare i commenti di questi politici pronti ad addossare le responsabilità sui trafficanti di vite umane (da sinistra), sugli avversari (da destra) o sull’Europa. Politicanti, responsabili unici di una legge fascista e razzista (la Bossi-Fini, ndr) che, calpestando i principi fondamentali della nostra Costituzione (art. 10), vieta il sacrosanto diritto d’asilo a questi nostri fratelli.
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