Promemoria italiano
La mafia in tutta Italia. L’inquinamento assassino. I missili, le basi di guerra. La distruzione che incombe, l’imbarbarimento del potere; non soltanto in Sicilia ma in tutta la Nazione. Questo lui denunciava. Trent’anni fa
…La mafia è dovunque, in tutta la società italiana, a Palermo e Catania, come a Milano, Napoli o Roma, annidata in tutte le strutture come un inguaribile cancro, per cui l’ordine di uccidere Dalla Chiesa può essere partito da un piccolo bunker mafioso di Catania, o da una delle imperscrutabili stanze politiche della capitale.
E dietro la mafia, quel lampo sanguinoso ha fatto intravedere altri problemi immensi che per decenni sono stati considerati soltanto tragedie meridionali, cioè, secolari, inamovibili, distaccate dal corpo vivo della Nazione e di cui semmai il Paese pagava il prezzo di una convivenza, e che invece appartengono drammaticamente a tutti gli italiani, costretti a sopportarne il danno, spesso il dolore, talvolta la disperazione.
Il mortale inquinamento del territorio di Priolo, per cui migliaia di esseri umani sono stati condannati a vivere, otto, dieci anni di meno di quanto non potrebbero se vivessero altrove; la base dei missili atomici a Comiso, contro la quale, a cinquemila, seimila chilometri di distanza, sono perfettamente puntate altre testate nucleari: entro i primi tre o quattro minuti dallo scoppio di un conflitto, mezza Sicilia e due milioni di esseri umani sparirebbero nella folgore atomica…
I Siciliani, dicembre 1983