Occupy Muos!
Il movimento No Muos non accetta revoche e risponde con l’occupazione
“Oggi si scrive una pagina importante della storia dell’Isola. Mai prima di oggi più di mille militanti erano riusciti ad entrare all’interno di una base militare statunitense riuscendo ad occuparla tutta, in maniera compatta, con una volontà comune: riscattare questo posto”. Questi sono i primi commenti degli attivisti No Muos dopo l’esito della manifestazione di venerdì 9 Agosto, che ha visto oltrepassare il limite della recinzione della base militare USA in c.da Ulmo a Niscemi, da sempre pacificamente rispettato. “Abbiamo aspettato troppo tempo riponendo fiducia nel lavoro delle Istituzioni, in particolare del Presidente della Regione Rosario Crocetta, ma ancora una volta questa è stata tradita. Tradita dopo l’ultimo atto di revoca che cancella ogni possibilità di una collaborazione e di una pacificazione”.
Si manifesta a Niscemi, ancora e ancora, anche con il caldo torrido che non rende facile percorrere i km che attraversano la Sughereta per giungere alla base. “Crocetta poteva revocare in inverno! Invece di farci stare qua al caldo in piena estate” scherza qualcuno ironicamente per le difficoltà del percorso che ha scoraggiato nel numero ma non negli obiettivi. Quasi tremila persone, infatti, rispetto alle precedenti manifestazioni molto più partecipate, ma più determinazione nella risposta. I primi manifestanti giunti alla base provano a forzare le recinzioni frontali bloccati da diversi gruppi di polizia in tenuta antisommossa, questo provoca inevitabilmente scontri e per alcuni minuti la tensione è altissima. Poi il corteo riprende e prosegue lungo il perimetro della base fino a quando verso le 18,30 alcuni attivisti riescono a buttare giù parte della recinzione e ad entrare all’interno, così si apre un secondo varco e la base viene occupata a macchia d’olio.
Quasi la metà dei manifestanti non vìola la recinzione e rimane comunque fuori. Tutti gli altri, invece, in massa riprendono la marcia ma dall’interno della base. Fino a raggiungere alcune antenne che dalla sera prima erano state occupate da alcuni attivisti in segno di protesta “pacifica” tendono a sottolineare in molti. “A me sembra troppo strana questa situazione, niente cariche, niente scontri all’interno della base nessuna opposizione da parte delle forze dell’ordine” commenta qualche ragazzo, rimasto fuori e scettico sul risultato “troppo silenzioso” dell’azione… “A parte gli scontri iniziali durati qualche minuto, dopo non ci sono state manganellate.”
“Dentro la base è stata una festa, un’emozione fortissima quando i ragazzi sono scesi giù dalle antenne e li abbiamo accolti in massa. Una conquista, una vittoria del movimento, che ancora una volta non sta agli schemi che le istituzioni vogliono imporre. Rivogliamo il nostro territorio e vogliamo viverlo nel rispetto della nostra salute. Non possono giocare ancora con tutto questo”.
“It’s crazy! I have never seen something like that” commenta Benjamin, svizzero, mentre filma con il suo iphone quanto sta accadendo. “Yes, madness!” sospira Anezka, Repubblica Ceca, guardando i tre terminali terrestri, quasi completi e stringendo forte la bandiera No Muos tra le braccia. Oggi qualcosa di diverso sta succedendo a Niscemi, perché gli occhi che osservano, che giudicano, che scoprono e che conoscono per la prima volta questa realtà non vengono soltanto da tutto il resto d’Italia, ma d’Europa e del mondo. In molti sono arrivati grazie al servizio civile internazionale come Raphaelle, Hinka, Moises alcuni dei ragazzi che hanno aderito a questa battaglia. Vengono dalla Francia, dalla Spagna, dalla Bulgaria, dalla California, da Israele e dal Messico. Non parlano una parola di italiano anche se il loro gesto si può racchiudere in due: NO MUOS!
Un’azione decisa e diretta, quindi, quella degli attivisti, che risulta essere la risposta più estrema a quello che tutti qui definiscono come un “volta faccia” dell’Amministrazione Regionale. I dissapori iniziano infatti il 24 Luglio scorso, quando durante un Consiglio Comunale viene data pubblicamente notizia della decisione del Presidente Crocetta di revocare la revoca delle autorizzazioni, precedentemente concesse, che permettevano il completamento dei lavori del terminale terrestre M.U.O.S. Una revoca che non attende dunque la decisione in appello del CGA e che vanifica la materia del contendere neutralizzando il ricorso. Una revoca delle revoche basata sullo studio dell’IISS che non considera affatto nocive e dannose le emissioni del nuovo impianto e con la quale si vorrebbe evitare il pagamento di sanzioni per 18 miliardi di euro alla Regione Sicilia per aver rallentato o bloccato i lavori della base. Ma rispondono contrariamente alla decisione i comitati e gli stessi esperti nominati dal Pres. Crocetta, tra cui il Prof. Massimo Zucchetti, per i quali la relazione dell’IISS sarebbe priva dei chiarimenti ai punti più critici e affrettata nei tempi, e per i quali non ci sarebbe nessuna richiesta di risarcimento danni da parte delle forze militari statunitensi. Molti i punti poco chiari di questa decisione inaspettata che ha scatenato reazioni a catena da parte degli attivisti che immediatamente hanno chiesto una posizione forte da parte dell’Amministrazione Comunale di Niscemi, chiedendone le dimissioni. Proposte non raccolte che hanno dato il via all’occupazione dell’Aula Consiliare del Comune di Niscemi, alle iniziative intraprese durante i giorni di campeggio No Muos iniziato il 5 Agosto, all’occupazione di alcune delle antenne della base da parte di otto attivisti la sera di giovedì 8 Agosto e per finire la manifestazione e l’occupazione della base. Questo sembra essere solo l’inizio di scontri tra le parti.
Il Pres. Crocetta denuncia la presenza di infiltrazioni mafiose all’interno del corteo ma i manifestanti dissentono. “Hanno partecipato al corteo il Comitato delle Mamme No Muos, diversi sindaci del comprensorio, giornalisti, attivisti No Tav e associazioni pacifiste. Forse si vuole in questo modo delegittimare la portata dell’azione, che non è cosa da poco e che adesso necessita di risposte e di maggiore e seria considerazione”
Intanto il campeggio continua, così come i workshop e le passeggiate in Sughereta.
L’Aula Consiliare rimane occupata e rallegrata dai capelli biondi di Enrico, 2 anni, che saltella su e giù tra le poltrone e ogni tanto se incrocia il tuo sguardo ti sorride e saluta: “Hola!”
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Come sempre comincia sempre al Sud la rivolta contro l’oppressione dello Stato.complimenti ai siciliani xché hanno una cosa che al nord manca:LE PALLE!!!