venerdì, Novembre 22, 2024
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Lavoro.no – Cronaca di una presa per il culo

Cerco lavoro e rispondo a questo annuncio:

6 ambosessi full time per gross center a Catania

Gross center a Catania ricerca 6 ambosessi per lavoro full time da ricoprire: addette al data entry, addetti alla gestione clienti e distribuzione. Inquadramento a norma di legge. Selezioni aperte dal 29/07 al 06/08. Per info e prenotazione colloquio contattare 345*******
Invia Email oppure telefona al 345*******

Mando una mail con il mio curriculum e mi rispondono:

Salve,
Per Prenotare il suo colloquio, la invitiamo a contattare il numero 345******* entro il 05/08/2013.
Cordiali saluti.
Ufficio del personale

Non sapevo cosa fosse un gross center ne di cosa si occupasse un addetto al data entry. Chiamo e chiedo informazioni; la segretaria mi spiega brevemente e io continuo a non capire di cosa si tratta. Fisso un appuntamento. Sicuramente il colloquio sarà chiarificatore. Nel pomeriggio rispondo anche ad un altro annuncio, come magazziniere. Questa volta non mando la mail e chiamo per prenotare il colloquio. Chiedo anche a questa segretaria di cosa si tratta, e lei, risponde con una breve frase preconfezionata, che anche in questo caso, non riesco bene a decifrare.

Le va bene un appuntamento per giovedì alle 17 e 40?

Guardi, ho un altro colloquio lo stesso giorno, in piazza della repubblica, alle 18. Se la vostra sede è li vicino possiamo fissarlo.

(Silenzio) Scusi ma lei come si chiama?

Zappalà.

Ma l’appuntamento ce l’ha con noi alla 18.

Che figuraccia! Avevo chiamato la stessa azienda. Mi sono confuso perché il numero di telefono era diverso, ed anche la mansione ricercata. Non mi stupisco. Ritengo di essere un uomo mediamente deficiente. Sono certo di essermi sbagliato io. Non vedo l’ora di fare il colloquio per capire, finalmente, di che si tratta.

Giovedì ore 18. Arrivo con qualche minuto di anticipo all’appuntamento. Sono al quarto piano di un ufficio di piazza della repubblica. Guardando dalla finestra si vede il campo rom di corso dei martiri.

C’è altra gente prima di me che fa il colloquio. 5 minuti a testa e poi arriva il mio turno. Il selezionatore sembra molto giovane e veste molto elegante. Mi chiama, mi stringe la mano, tuttavia non mi dice il suo nome, e io non glielo chiedo.

A quale mansione era interessato signor Zappalà?

Ecco, volevo chiederle proprio questo, non ho capito bene di cosa vi occupate?

E li comincia ad auto incensarsi dicendo che i loro clienti sono importanti multinazionali. Al momento gestiscono tre commesse, ed io di quelle dovrei occuparmi. Il mio compenso sarebbe di 900 euro al mese, in una prima fase. Nel giro di sei mesi vogliono far cresce la mia posizione. Arriverei a guadagnare 1200 euro. Si parte dalla gestione dei clienti, poi si passa all’inserimento dati, poi formazione del personale, incarichi dirigenziali.

Cosa preferirebbe fare quindi?

Mi pare di capire che a prescindere dal mio desiderio devo partire dalla gestione dei clienti. Ma mi faccia capire, questi 900 euro, sono a provvigione? In base a quello che vendo?

No, è un fisso, lei non deve vendere niente, deve occuparsi di informare i clienti delle nuove offerte proposte dalle nostre commesse.

Finisce il colloquio, e io me ne vado con meno certezze di quando ero entrato. Ma che lavoro dovrò fare? Call center? Porta a porta? Boh! Mi ha pure detto di indossare la camicia. Ed effettivamente la indosso, quando, tre giorni dopo, vado a fare un giorno di lavoro prova.

Appuntamento alle 8 e 30, ma io, per non fare tardi, forse ho cannato da Dio; alle 8 sono già sotto gli uffici. Aspetto un po’, poi vado verso il portone. Chiuso. Citofono. Ma dove? Stupidamente non ricordo nemmeno come si chiama l’azienda per cui sto andando a lavorare. È vero che non c’era scritto da nessuna parte ma sicuramente avrei potuto informarmi. Anche Simone ha il mio stesso problema. È un ragazzo di vent’anni, da poco diplomato in ragioneria, che non ha mai lavorato prima.

A me mi sembra strano. Ci lavorano un sacco di persone in questo posto. Dove ci devono mettere?

In effetti gli uffici che danno sul campo rom, non sembrano poter ospitare molte persone. Se di lavoro di ufficio si tratta. Intanto arriva il portiere e noi saliamo. La segretaria ci fa accomodare in sala d’attesa. A tenerci compagnia la radio in filo diffusione, ad un volume non proprio da sottofondo, e riviste di gossip ormai usurate. C’è già qualcuno che attende con noi, e altri ne arriveranno. Saremo una decina. La segretaria ci porta un foglio da firmare in cui solleviamo l’azienda da ogni responsabilità per quel giorno di prova. L’azienda è la TRT group srl. Finalmente so con chi lavorerò. Cerchiamo su internet.

Alcuni titoli non mi fanno ben sperare.

TRT group di Catania: più dubbi che certezze.

Lavori truffa all’italiana: le truffe legalizzate.

Annunci di lavoro porta a porta mascherati da altro.

Ok. Si sa che su internet si scrivono un sacco di minchiate, non voglio fidarmi. Resto. Però prima di firmare magari chiedo di spiegarmi che lavoro dovrò fare. La segretaria è spiazzata, forse nessuno prima si era rifiutato di firmare. Anche un’altra ragazza si aggiunge alla protesta. Aveva risposto all’annuncio per fare volantinaggio. Lei si fa convincere e firma. Io dovrò aspettare la risposta dei capi. Una volta allontanatasi la segretaria dalla sala d’attesa faccio leggere a tutti quello che ho trovato su internet e chiedo se gli altri sapessero cosa stavano andando a fare. Un magazziniere, una per il volantinaggio, uno aveva mandato il curriculum a maggio e non si ricordava nemmeno per quale mansione. Tutti gli altri, come me, non sapevano cosa li aspettava. Comincio a prendere fiducia in me stesso. Non sono poi così scemo. E quando sto per prendere in mano la situazione e organizzare la rivolta, ecco che entra la segretaria che mi dice che me ne devo andare. Visto che non ho firmato non posso stare li. Ci ripenso. Firmo! Troppo tardi. Se avranno bisogno mi chiameranno loro. Sconfitto esco dagli uffici. Ma se avevano fatto fuori me, negli altri dentro, si era ormai instillato il germe della diffidenza. Tanti in effetti, dopo di me abbandonano l’ufficio. Io sono sotto ad aspettarli.

Me ne sono andato perché non mi davano spiegazioni precise, erano troppo vaghi.
Poi insistevano con il fatto che dovevo lavorare e mi dicevano sempre: “tu vuoi lavorare? tu vuoi lavorare?” ed io gli ho detto: “sentì se non mi spieghi il lavoro non vengo”.
E me ne sono andato.

Lui, aveva risposto all’annuncio:

A Catania nuova apertura punto commerciale cerca quattro ambosessi come addetti al pubblico, uno per controllo ed elaborazione dati informatici.

L’annuncio è stato cancellato, come quelli a cui avevo risposto io.

Dopo qualche minuto vedo scendere una squadra di più di una decina di donne e uomini, tutti ben vestiti, si organizzavano per partire con le macchine. Poi ecco Salvatore. Lui era su con me. È affiancato ad una ragazza vestita di nero, piccolina ma carica di energia. Si avvicina a me, mi chiede se ho venti euro da cambiare. Deve pagare le strisce blu fino alle 19. Figuriamoci se io ho venti euro. La ragazza sembra mettergli fretta. A poco a poco passano quasi tutti i candidati. Alcuni si sono ritirati. Hanno capito che si trattava di una vendita porta a porta. Altri ci credono e partono. Salvatore ritorna.

Sto salendo su a dire che non vado. Non me la sento. C’ho pure rimesso tre euro di parcheggio.

E allora ci salutiamo. Sorridendo. Le nostre speranze di un lavoro buono svaniscono.

Auguri. E speriamo di trovare un lavoro vero.

Speriamo. Io torno alla macchina, che almeno era nelle strisce bianche.

Disoccupati di tutto il mondo, unitevi! Trovare un lavoro onesto, oggi, è un utopia. Diffidate quindi da chi vi fa proposte anacronistiche. Piuttosto, sognate. La crisi ci permette di sognare. Oggi fare il banchiere è difficile quanto fare il sassofonista. Ed è gratis.

9 pensieri riguardo “Lavoro.no – Cronaca di una presa per il culo

  • Pingback: Lavoro.no – Cronaca di una presa per il culo

  • Guardi, a mio parere se una persona ha bisogno di lavorare, lavora, purtroppo in Italia ai giorni d’oggi manca la volontà. Questo è uno dei motivi per cui le persone come lei ancora devono decidere cosa fare della propria vita.

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    • Queste sono truffe, non sono lavori. Quindi non commenti scrivendo sciocchezze simili e legga puttosto bene l’esperienza di questo ragazzo

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  • A me è successa la stessa identica cosa.. con la stessa azienda.. mi aveva incuriosito la richiesta di un vestiario poco casual per una mansione di magazziniere????? Poi quando ho visto i pos portatili ho capito che era un porta a porta… TI CAPISCO PERFETTAMENTE PURE IO HO DETTO NO VADO A CASA VI SALUTO…

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  • Sempre la stessa storia.Questa gente hanno tutti lo stesso codice genetico e il modus operandi ormai prevedibile e si può riassumere in uno schema;

    1-Annuncio di ricerca magazzinieri,data-entry,addetti scaffalisti,etc.

    2-Risposta immediata alla candidatura(incredbile oggigiorno!) e fissazione appuntamento per colloquio lavorativo.

    3-Arrivati in sede ci si troverà davanti al solito tizio in giacca e cravatta che inizia il suo discorso come un disco rotto circa l’importanza della sua azienda che ha per clienti grosse multinazionali o addirittura la NASA e pipponi vari.
    In seguito inizia a proporre una mansione lavorativa COMPLETAMENTE DIVERSA da quella per cui ci si è candidati all’annuncio.
    Alla prima ovvia obiezione si viene quasi umiliati dal tizio che pontifica dicendo che ormai si cercano mansioni lavorative comode,possibilmente lavori da sfigati di otto ore giornaliere dietro la scrivania,etc.
    [Arrivati a questo punto suggerisco di congedarsi immediatamente giustificandosi del fatto che il datore di lavoro(o presunto tale) non ha davanti a sè un bambino ma una persona adulta che sa quello che vuole e si è candidato alla mansione come da annuncio coerentemente con le sue conoscenze e/o esperienze professionali passate].

    5-Il discorso del tizio si conclude tra i suoi racconti fantastici circa la possibilità di guadagnare molto di più rispetto al lavoro per cui si è candidati e lavorando sodo si può arrivare a diventare anche CAPO.

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  • Che tristezza davvero! Non riesco a capire tutta questa situazione che sto passando , inviando piu’ di 40 curriculum, e non ho ricevuto neanche una telefonata per un colloquio, io non so come devo fare per poter lavorare .Io non so che manzione avete , solo per scrivere cartaceo, oppure aiutare le persone disabili con la legge 68/99. Percio io vi chiedo una soluzione per noi disabili , tipo me che non riesco a sopravvivere con una famiglia a carico. Vorrei cortesamente che voi mi rispondete alla mia lettera , perche’ non e’ possibile, che ho mandato piu’ di 40 curriculm alle aziende che cercavano personale , categoria protetta , mi fa pensare che fanno entrare gli amici degli amici. E’ non e giusto avere queste ingiustizie per una persona come che a lavorato da una vita , parlo x me ma anche persone come . Ci vuole trasparenza e aiuto da partev vostra , e’ vi chiedo di passarvi la mano sulla coscenzia . Grazie tempo deticato ha me .

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  • La storia si ripete ancora..oggi ho avuto un colloquio proprio nello stesso ufficio che si chiama Generale ma nell’annuncio avevo letto S&t ripetono ugualmente le stesse cose che ho letto e mi hanno proposto la giornata di prova pure a me senza molte spiegazioni e lasciandomi confuso adesso che leggo questo articolo ho la conferma di ciò che sospettavo.

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  • Salve ragazzi anch’io faccio presente di essere andato a fare il colloquio nello stesso posto circa due settimane fa, quindi questa storia continua da tanto tempo. Io ho fatto il colloquio con una signora bionda e di circa 38/40 anni, un colloquio durato un minuto o due, fatto in tutta fretta da parte della signora che mi ha liquidato fissandomi un appuntamento per il giovedì successivo dove avrei dovuto fare la prova (fuori ufficio e non si sa dove) per l’intera giornata di almeno 10/12 ore e che in caso negativo si sarebbe conclusa con una semplice stretta di mano, ovviamente non mi sono presentato. Ho più di 40 anni e purtroppo come tanti sono andato a fare il colloquio con molti dubbi e quando ho precisato di essermi candidato per mansioni d’ufficio (come da loro annunciato sulle varie offerte) la stessa mi ha risposto che necessitava la prova di giovedì per poi decidere dove inserirmi ( nonostante le abbia fatto alcune domande non sono riuscito a sapere di cosa si occupavano nello specifico).
    Ho alcuni amici che lavorano al nord, anch’io sto cercando di andare a lavorare su, perché a paragone ho scoperto che in generale c’è più serietà e più possibilità di lavorare decentemente e di potersi costruire un futuro. Alla ditta o Azienda che mi ha contattato invitandomi ad andare a fare il colloquio e la prova senza la descrizione di cosa trattavano nello specifico dico: ho imparato la lezione, da domani si cambia modo e consenso di adesione.

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  • Avevo scritto un commento innoquo ma che probabilmente non è stato accettato quindi volevo dirvi, condivido le vs lamentele, io li ci sono andato 2 settimane fa per fare il colloquio, un colloquio di 1,5 minuti per non farmi fare troppe domande perché non sanno che se chiudono fanno più figura. Vedi tu…la gente è disperata perché cerca lavoro e qualcuno ha ancora il coraggio di prendersene gioco, ma la ruota della vita prima o poi gira.

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