sabato, Novembre 23, 2024
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La sorpresa inesistente di De Gennaro alla guida di Finmeccanica

A volte rimango stupefatto per l’ingenuità di certi titoli delle testate che si presume siano fra le più informate. Sul “caso” De Gennaro/Finmeccanica si tocca l’apice. In particolare leggendo quello de Il Fatto: “Finmeccanica: il vero scandalo De Gennaro”. Come se il vero scandalo fosse che Gianni De Gennaro prendesse la guida di Finmeccanica (dopo che per anni c’era stato già una migrazione dei suoi uomini nella partecipata) e non la sua abnorme precedente nomina a sottosegretario con delega ai servizi da parte del governo Monti.

E poi i tanti titoli che mostrano sorpresa per la nomina dell’iperprefetto. Che fa sorridere, se non cadere le braccia. Mi ricordo perfettamente (all’epoca ero ancora nella redazione di left/Avvenimenti) quando fra il 2008 e il 2009 prevdevamo con alcuni colleghi il suo approdo alla guida di Finmeccanica. Perché il processo era chiaro già allora. Perché era evidente che l’uomo forte prima della polizia e poi dei servizi aveva già allora preso di mira l’azienda. Perché Finmeccanica non è un polo industriale e basta, è un pezzo centrale delle politiche nazionali e internazionali di difesa e di intelligence. E poi mi lascia perpelessa tutta  questa indignazione per l’uomo “del g8″ oggi presidente di Finmeccanica, Come se fosse quello che lo renderebbe  non idoneo. Che la responsabilità di quello che è accaduto a Genova nel 2001 sia da assegnare storicamente (in assenza di una sentenza) all’allora capo della polizia non c’è dubbio. Ma quello che allarma di più nella nomina di oggi non è quell’episodio del curriculum di De Gennaro, ma quello che seguì poi con la sua ascesa ai servizi segreti. Un uomo con quel bagaglio, che per anni ha posizionato suoi uomini proprio in quel cortile, ora prende la guida di Finmeccanica. Quella Finmeccanica dai mille misteri e mille scandali, dagli elicotteri per l’India fino alle presunte tangenti (Breda/Menarini azienda del gruppo) a Roma.

Scrissi nel 2008, insieme a Vincenzo Mulè, un pezzo di scenario partendo dal conflitto fra i servizi pachistani e quelli indiani. Eccolo qui. C’era, nella chiusa, un accenno diretto a Finmeccanica e De Gennaro. Lo togliemmo, non perché non avessimo la convinzione della relazione fra il capo dei servizi e il futuro di Finmeccanica e e di quello che sarebbe successo, ma perché non avevamo le “pezze” documentali. Da rileggere oggi perché punto di partenza per capire l’oggi.

E rileggendo e riflettendo sulla parabola di De Gennaro – da poliziotto  a uomo che gestì i super pentiti di mafia dal Buscetta e Contorno etc fino a capo della polizia (con capitolo g8) fino ai vertici dei Servizi e poi alla presidenza di Finmeccanica – che l’allarme scatta. Altro che frammenti di curriculum.

E alla fine la solita domanda: chi condiziona chi?

salvatore.ognibene

Nato a Livorno e cresciuto a Menfi, in Sicilia. Ho studiato Giurisprudenza a Bologna e scritto "L'eucaristia mafiosa - La voce dei preti" (ed. Navarra Editore).

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