Domenico Toscano. Un abruzzese dal cuore cubano
Buon viaggio, hermano querido!
Il 6 aprile è venuto a mancare in Abruzzo Domenico Toscano, infaticabile militante di mille e più lotte della sinistra abruzzese (e non solo). Durante il funerale laico, ad ognuno di noi un ricordo affiorava alla mente. Ed erano tantissimi, forti, belli, divertenti, emozionanti.
Il mio più bello e intenso è legato ad una giornata dedicata a DemocraziaKm0, che allora nasceva dalle colonne del periodico Carta. Domenico tutto il giorno rimase in ascolto, attentamente, volenteroso di capire e partecipare a questa esperienza. Alla fine della giornata prese il microfono, eravamo tutti stanchi e non si vedeva l’ora di finire ma restammo in totale silenzio. Disse poche parole ma trasmise una forza indescrivibile, e l’applauso entusiasta scattò in automatico.
Domenico ci ha lasciato ad 82 anni, di cui almeno sessanta dedicati all’impegno e alla militanza politica e sociale. Compagno e militante nel senso più alto e nobile del termine, Domenico c’era sempre, ovunque, dai volantinaggi davanti alla Sevel (la fabbrica che da decenni è tra i cardini della vita operaia) alle feste di partito. Dopo decenni di attività politica, sociale, sindacale (fu tra coloro che organizzarono il biennio rosso 1968-1969 tra gli edili, quando vi era ancora la presenza del sindacato); era tornato in Abruzzo da Milano nel 1994.
Si attivò immediatamente per Rifondazione e e per l’ANPI. E per la sua Cuba, fondando in Abruzzo l’Associazione di Amicizia Italia-Cuba. Era stato ospite a casa di Fidel Castro e della sua famiglia, era stato amico di Gino Doné (l’unico italiano che partecipò allo sbarco del Granma a Cuba) e di partigiani come Giovanni Pesce e Valentino Zuffada, col quale nel ’73 andò in Grecia a sostegno dei compagni che lottavano contro il regime dei colonnelli.
La vita di Domenico fu una grandissima storia d’amore per gli ideali più alti di eguaglianza, giustizia e libertà, per il progresso umano e la militanza. Una parola che in lui faceva vibrare le corde del cuore e dell’animo. I militanti più veri e autentici sono sempre stati anche grandi sognatori, appassionati amanti. Vittorio Arrigoni prima di tutto amava la Palestina e quotidianamente si batteva con sulle labbra le parole “Restiamo Umani”. Angelo Frammartino scriveva che dovevamo ogni giorno “imparare ad amare daccapo”. La militanza di Domenico era la stessa, forgiata nella stessa forza e intensità.
Ci mancherà Domenico. Ci mancheranno i suoi ricordi, la sua saggezza, la sua passione, che fino all’ultimo aveva donato a tutti noi: finché esisterà ancora la storia della sinistra più nobile e generosa continueranno ad accendere i cuori e a stimolare la nascita di nuovi militanti, e noi potremo chiudere per un attimo gli occhi e rivedere un dolce e tenero sorriso. Quello di Domenico, che ci spronerà ad andare avanti e non mollare. Buon viaggio hermano querido, abruzzese dal cuore cubano.
Uomo esemplare per umilta’ altruismo ed impegno politico.
Sono fiero di averlo conosciuto.