Subito la legge anticorruzione
Ce la facciamo a unirci tutti gli antimafiosi almeno per portare avanti in Parlamento la legge, richiesta da don Ciotti di Libera e firmata da migliaia di cittadini, contro la corruzione politica e il voto di scambio?
La corruzione è un cancro che, al pari delle mafie, rende impossibile l’applicazione di politiche di sviluppo e lavoro e diminuisce la fiducia degli investitori esteri.
Aggredendola si potrebbero recuperare ogni anno quei sessanta miliardi di euro (fonte: Corte dei Conti 2012) che darebbero alle tasche degli italiani quei mille euro necessari a tirare avanti la carretta, ammortizzando la sfilza infinita di tasse e balzelli che avviliscono la nostra economia.
E allora perché non fare subito una legge anti-corruzione che migliori l’impianto della norma voluta dall’ex ministro Severino e aggredisca, tanto per cominciare, lo scambio elettorale politico-mafioso? Perché non tagliare di netto questo strumento – lo scambio di voti – che rende così forti quei politicanti che con clientele e favoritismi riescono a occupare gli scranni più importanti della rappresentanza istituzionale? Perché non applicare i risultati ottenuti con la confisca dei patrimoni dei mafiosi anche a quelli dei corrotti?
E perché non farlo adesso, con un Parlamento con una composizione tra le più giovani d’Europa?
Duecentosettantasei parlamentari di diverso colore politico – eletti tra gli 878 candidati che hanno aderito agli impegni di trasparenza chiesti dalla campagna Riparte il Futuro – prima delle elezioni si erano impegnati a dare un segnale netto e deciso, e non solamente formale.
A questi parlamentari (il trenta per cento del Parlamento) vanno sommati i 214mila cittadini che hanno firmato la petizione per una Politica che agisca con i fatti contro la corruzione.
Qualche esempio? Pene più severe ed evitare il rischio di prescrizione, il falso in bilancio, l’autoriciclaggio, l’incandidabilità e l’ineleggibilità per avere vere “liste pulite”.
Che questi passaggi però non siano solo meri auspici. Del resto, come recita il proverbio dei nostri nonni, “chi vive di speranza, disperato muore”.
Per sostenere la legge
ADERISCONO PARLAMENTARI SEL, PD, M5
7 maggio. Oltre 200mila cittadini chiedono di cambiare la legge sulla corruzione. E di fare presto e bene. Dopo i primi cinquanta giorni dalle elezioni del Parlamento, con un nuovo Governo appena nato, i parlamentari che hanno aderito alla piattaforma di proposte contro la corruzione della campagna “Riparte il futuro” si sono incontrati questa mattina a Palazzo Giustiniani a Roma per dare inizio ai lavori. Un impegno che hanno preso pubblicamente sottoscrivendo la proposta di “Riparte il futuro”che mira a migliorare la legge anticorruzione varata dal precedente Parlamento, sulla quale – come ricorda nel suo intervento il presidente di Libera e Gruppo Abele, Don Luigi Ciotti “sono stati fatti alcuni compromessi” che hanno bloccato l’efficacia del testo di Legge.
I parlamentari si sono riuniti oggi per formare un gruppo interparlamentare (Pd, Sel, M5S) che possa procedere con il primo intervento sul 416 ter: punire lo scambio fra voti e “altre utilità”. In caso di corruzione a fini elettorali (strumento utilizzato soprattutto dalle mafie per inquinare il voto), infatti, attualmente è sanzionabile il voto di scambio, solo se dietro c’è un passaggio di denaro.
Norma Ferrara
Liberainformazione
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