Nessuno vede, nessuno sa…
Santo Napoli, a differenza di Rosario Cattafi (cui è legato) non è “il boss dei boss” ma semplicemente un personaggio “di rispetto”, del messinese. Conosciuto da tutti. Eppure nessuna autorità s’era mai accorta di lui…
La sua amicizia con Rosario Pio Cattafi , l’avvocato barcellonese arrestato nello scorso Luglio nell’operazione antimafia “Gotha 3” e sottoposto al regime del carcere duro ex 41 bis, implicato nella trattativa Stato-Mafia, risale, come dice lui, a quando erano ragazzi. Ma anche i suoi contatti e gli incontri con il Cattafi sono proseguiti fino a qualche mese fa.
È tutto scritto in verbali delle forze dell’ordine fin dal 2000 con audizioni di un ex consigliere comunale di Milazzo (Messina) e di un ex Sindaco; è scritto in relazioni della polizia di Stato di Milazzo che lo definisce “anello politico di congiunzione fra il mondo politico e la criminalità organizzata”; è scritto nei verbali delle dichiarazioni del pentito Bisognano che lo definisce “persona di fiducia di Di Salvo Salvatore, Rao Giovanni e Merlino Antonino”, tutti pregiudicati per mafia.
E’ documentato dai ROS dei CC come i due” amici d’infanzia” si incontrassero circospetti e più volte,presso i locali di un noto negozio di abbigliamento del centro di Milazzo, per poi uscirne senza aver acquistato nulla; e perfino la Commissione Parlamentare Antimafia si è occupata di lui nella relazione di minoranza del 2006, definendolo “autorevole referente del clan barcellonese nella città di Milazzo” e controllore di “rilevanti attività economiche anche attraverso il figlio”.
Queste e tante altre relazioni giacciono dal 2000 in chissà quali cassetti negli uffici giudiziari della provincia di Messina. Ma di chi stiamo parlando?
Di tale Santo Napoli, detto Santino, professione, infermiere presso l’ospedale di Milazzo(ME): ma allora perché l’associazione Antimafie “Rita Atria” si è occupata di lui nelle scorse settimane?
Perché Santo Napoli non è persona comune ma è consigliere comunale di Milazzo da più di 12 anni ininterrottamente e, per sovrapprezzo, nella attuale legislatura riveste la carica di vice presidente del consiglio comunale.
E dove ha preso i dati l’associazione? Su internet: decine di blog e siti li pubblicano da anni; sono, quindi, pubblici e nessuno se ne occupa.
Per questo l’associazione Antimafia “Rita Atria” ha chiesto al Prefetto di Messina e al Capo della Procura della Repubblica di Barcellona, il primo insediatosi da qualche giorno e il secondo operante dal 2008, di accertare se ci siano stati “eventuali condizionamenti della criminalità organizzata sulle attività politiche del consigliere Santo Napoli e, nello specifico, di verificare se il Consiglio Comunale di Milazzo è stato, o è tutt’ora, oggetto di tali condizionamenti”.
Un dovere per una associazione antimafie; un dovere per gli organi dello Stato verificare.